A Madrid i giovani del Papa

«È stato emozionante vedere quanti giovani davvero credenti siano tanto convinti da urlare in coro, a gran voce, “Siamo la gioventù del Papa” »: don Luigi Testa racconta la sua esperienza alla Giornata mondiale della gioventù, svoltasi a Madrid dal 16 al 21 agosto.

Il Parroco della Moretta ha accompagnato alcuni dei 140 ragazzi albesi sul pullman per la Spagna, in viaggio per manifestare la propria fede all’incontro internazionale. Cinquanta di loro hanno raggiunto i concittadini da Valencia, città scelta dalle cinque Diocesi della provincia di Cuneo come meta comune per la settimana di gemellaggio che ha preceduto la Gmg.

Questa ventiseiesima edizione aveva per motto una frase di San Paolo: «Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede». Una tematica approfondita durante la catechesi, attraverso le tre giornate di mercoledì, giovedì e venerdì, e che, ironia della sorte, ha davvero messo alla prova la fermezza dei ragazzi, o almeno la loro forza di volontà, con il nubifragio che ha colpito la veglia di sabato 20.

«Il vento ha persino scoperchiato la tenda eucaristica, ma nessuno si muoveva di lì, erano tutti al loro posto, nella condivisione della loro fede. Vicino a noi c’era un gruppo africano, si sono messi a ballare!», prosegue don Luigi. «Quando è così, non ti resta che tirare fuori la mantellina impermeabile e continuare a pregare, sei lì per un motivo ben preciso e sei felice di esserci », conferma il racconto di Marta Castagnotto, 25 anni, della parrocchia del Duomo.

Tra i suoi ricordi più belli, lo scambio della bandiera nazionale con i fedeli stranieri e il clima di accoglienza e di festa che si respirava: «Alcuni residenti ci buttavano giù secchiate d’acqua per alleviarci dal caldo opprimente». Tirando le somme dell’avventura appena terminata, don Luigi eprime un’unica nota dolente, dovuta alla grande quantità diimmondizia che alla fine di ogni incontro rimaneva abbandonata per la città, e una speranza: «Quest’esperienza dovrebbe lasciare a tutti un segno nella propria vita di credenti e fornire un senso di apertura ecclesiale verso il mondo».

Chiara Cavalleris

Banner Gazzetta d'Alba