Giù le mani dello Stato da Biblioteca e auditorium

La notizia, in un periodo storico caratterizzato da continui tagli alle finanze degli enti locali, sembra quasi una presa in giro, così da aggiungere al danno e la beffa.

L’ex caserma “Cavalli” di Bra figura infatti tra gli edifici che il Demanio statale intende vendere per limitare i buchi del debito pubblico, peccato però che l’insieme dei fabbricati sia da trent’anni sede della Biblioteca civica, del Museo del giocattolo, di un auditorium con 350 posti a sedere e una sala conferenze (100 posti), che formano il centro polifuzionale “Giovanni Arpino”.

Nell’ex caserma ci sono oggi Biblioteca e auditorium (foto Marcato).

Nell’ex caserma ci sono oggi Biblioteca e auditorium (foto Marcato).

Quando ha appreso che la “Cavalli” figura tra i 138 edifici della provincia di Cuneo compresi nell’elenco pubblicato sul sito www.agenziademanio.it, il sindaco Bruna Sibille è rimasta esterrefatta, sentimento a cui si sono aggiunte rabbia e indignazione: «Ma come, lo Stato vuole vendere un insieme di fabbricati nei quali il Comune da oltre trent’anni ha investito somme ingenti, trasformandoli da una malandata caserma in sede di importanti servizi, soprattutto in ambito culturale, di cui possono usufruire tutti i cittadini, braidesi e non solo. È una vergogna, quegli immobili sono nostri di fatto, visto che, se non fossimo intervenuti, adesso sarebbero poco più che dei ruderi. Con il federalismo demaniale l’ex caserma “Cavalli” deve diventare di proprietà comunale e noi non intendiamo sborsare un solo centesimo».

Lo Stato, che con la manovra “lacrime e sangue” in corso di discussione in Parlamento potrebbe vendere una fetta consistente del proprio patrimonio immobiliare per fare cassa, ha valutato il valore della “Cavalli” in poco più di 426 mila euro.

Bra, oltre che di concerie, in passato era città di militari e di caserme. Anche il padre dello scrittore Giovanni Arpino, a cui proprio il centro polifunzionale è dedicato, era un ufficiale di carriera napoletano, che aveva sposato una giovane braidese. Dal 1975 anche l’ultimo reparto di Alpini lasciò la città della Zizzola e iniziò il degrado delle caserme. Soltanto l’impegno del Comune e di associazioni quali la Croce rossa ha impedito che diventassero cumuli di macerie. Nel corso degli anni la caserma “Trevisan” è stata suddivisa in vari settori che ora ospitano la Guardia di Finanza, la Polizia stradale, alcuni minialloggi per anziani, mentre un’ampia parte, dopo la vendita a privati, è in corso di ristrutturazione per essere trasformata in appartamenti, uffici e negozi. I bassi fabbricati che si affacciano su piazza Giolitti, anch’essi in passato ad uso militare, qualche anno fa sono stati trasformati nella sede della Croce rossa braidese.

Diego Lanzardo

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