La scure dei tagli non ha risparmiato nessuno. L’ultimo comparto a lanciare un grido d’allarme è quello dei trasporti. Le riduzioni imposte dal Governo si stanno facendo sentire, soprattutto dove ci sono emergenze. È il caso della tratta ferroviaria tra Alba e Castagnole delle Lanze, interrotta a causa dell’erosione che sta compromettendo la stabilità della galleria Ghersi, in territorio albese.
Il tratto fa parte della ferrovia di proprietà statale lunga quasi 100 chilometri che collega Alessandria a Cavallermaggiore, attraverso Nizza Monferrato, Canelli, Santo Stefano, Castagnole, Neive, Alba e Bra. La gestione dell’infrastruttura e degli impianti è affidata a Rfi, società delle Ferrovie dello Stato. Il primo binario della linea fu sistemato il 1° ottobre 1855, mentre il tronco conclusivo, da Canelli e Bra, venne inaugurato nel maggio 1865. Sulla linea viaggiano treni regionali a trazione diesel, il percorso è sprovvisto di alimentazione elettrica, eccetto il tratto tra Alessandria e Cantalupo.
Per la galleria Ghersi, è stato studiato un progetto da quasi 11 milioni di euro, che dovrebbe scongiurare crolli. Sono previsti due lotti: il primo di messa in sicurezza e consolidamento della galleria; il secondo prevede la realizzazione di difese spondali, per difendere la roccia su cui poggia la galleria dall’erosione del Tanaro. Entro la fine dell’anno i lavori si sarebbero dovuti concludere, ma è stata completata solo la prima parte degli interventi. L’assessore comunale Giovanni Bosticco nell’ultima seduta consiliare, rispondendo a un’interrogazione del consigliere Luigi Garassino, si è detto pessimista: Rfi avrà dallo Stato circa 1 miliardo e mezzo di euro in meno.
A questo punto per riattivare la linea interrotta sembra indispensabile l’intervento dei Comuni interessati e delle istituzioni locali su Roma perché arrivino i soldi necessari. Altrimenti si corre il rischio che rimanga attivo per sempre il servizio di bus sostitutivi, più inquinanti e costosi. I tagli interessano anche la rete di trasporto su gomma: Alba, per adeguarsi ai provvedimenti regionali di razionalizzazione, chiederà al consorzio Granda bus uno studio per «individuare e tagliare i “rami secchi”», come dice Bosticco riferendosi alle linee sottoutilizzate, in particolare alla linea per Roddi e alle corse del sabato. È stata avanzata la richiesta di intensificare le corse verso la nuova sede di Egea e il cimitero di Mussotto. Sarà avviato un confronto con il Comune di Castagnito, che potrebbe essere interessato a ottenere nuovi collegamenti diretti con Alba.
e.f.