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Apro, sette rinvii a giudizio

Il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Alba ha rinviato a giudizio sette ex amministratori di Apro accusati di presunte irregolarità nella gestione e nella tenuta dei bilanci della società che gestisce la formazione professionale albese. Chiamati alla sbarra nel processo che prenderà avvio il 5 aprile sono Gianni Desana, ex amministratore delegato di Apro formazione, Romano Marengo, ex presidente del Consiglio di amministrazione, Domenico Rossetto, ex consigliere del Cda, gli ex componenti del collegio sindacale Pieruccio Cirio, Valter Seitone e Piergiorgio Reggio, nonché Piercarlo Rovera, presidente del Cda di Apro servizi, società completamente controllata da Apro formazione, proprietaria degli immobili.

A tutti gli imputati viene contestato il concorso in falso in bilancio: secondo l’accusa, sostenuta in aula dal procuratore Domenico Manzione, sarebbero stati alterati i dati relativi alle condizioni economiche della società negli esercizi 2006 e 2007 con lo scopo di nascondere le ingenti perdite subite dall’Apro, che si sarebbero rivelate pregiudizievoli per la sopravvivenza e la gestione della scuola di formazione. In particolare, si contesta l’iscrizione a bilancio di plusvalenze per 1.136.000 euro, relative alla cessione da parte di Apro formazione ad Apro servizi delle migliorie apportate a un immobile di strada Castel Gherlone.

Desana e Rossetto sono anche chiamati a rispondere di truffa ai danni della Regione: secondo l’accusa, le alterazioni apportate ai bilanci sarebbero servite anche a reperire i fondi con i quali pagare ai due imputati contratti di consulenza su corsi di formazione, con un profitto di 600 mila euro.

Su Desana, inoltre, pende l’accusa di malversazione, poiché avrebbe utilizzato 10 mila euro per pagare la festa di compleanno della moglie in una villa di Langa e 12 mila euro per ristrutturare il bagno di casa. Agli ex componenti del Collegio sindacale di Apro formazione si contestano fondamentalmente mancati controlli.

Il gup Raffaella Poggi ha anche citato a giudizio Apro formazione a titolo di responsabilità amministrativa, cosa che potrebbe comportare pene pecuniarie per l’ente qualora emergesse che alcuni degli imputati hanno agito anche nell’interesse e a vantaggio della società. Il giudice ha indicato come parti offese l’Apro formazione, l’Apro servizi, la Regione Piemonte e le Province di Cuneo e Asti.

Roberto Buffa

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