La manovra manda i conti in tilt

Si farà sentire anche sui Comuni l’effetto della manovra “salva-Italia”. La notizia della reintroduzione dell’Ici sulla prima casa aveva fatto ben sperare gli enti locali, ma si è trattato di un’illusione. La nuova Imposta sugli immobili – che ora si definisce con l’acronimo Imu ( Imposta municipale unica) – ha infatti rimescolato le carte in tavola, dato che nonriuscirà a compensare i tagli nei trasferimenti statali. Succederà anche ad Alba, dove l’Esecutivo guidato da Maurizio Marello si è già messo al lavoro per far quadrare i conti del bilancio 2012, vanificati dalla recente riforma, e per trovare ilmododi coprire un nuovo taglio di 800 mila euro imposto dal Governo.

L’Amministrazione potrebbe ritoccare verso l’alto Imu o Irpef. Per quanto riguarda l’Imu è possibile modificare l’aliquota sulla prima casa, fissata al 4 per mille, in aumento (o in diminuzione) fino al 2 per mille. Per le altre abitazioni, l’aliquota può variare dal 7,6 fino al 10,6. L’Irpef, invece, potrà salire fino allo 0,8 per cento. In piazza Duomo se ne sta parlando e da questa decisione dipenderà la data di approdo in Consiglio del bilancio preventivo, che a questo punto potrebbe slittare a inizio 2012. Abbiamo chiesto lumi all’assessore comunale al bilancio, Franco Foglino.

Foglino, in che modo inciderà l’ultima manovra sull’esercizio finanziario?

«Stiamo approfondendo i testi e confrontandoci con altri Comuni per capire. La manovra prevede un taglio ai Comuni di circa un miliardo e mezzo di euro. Nel preventivo 2012 appena predisposto abbiamo inserito un taglio dei trasferimenti dallo Stato di 600 mila euro. Ma per Alba si delinea un’ulteriore decurtazione, stimabile in 800 mila euro, che costringerà l’Amministrazione a rivedere la previsione approvata in Giunta a fine novembre. Gli uffici, da qui ai prossimi giorni, saranno chiamati a svolgere un lavoro supplementare per mettere il Consiglio in condizione di approvare il bilancio di previsione entro la fine anno. Il ricorso all’esercizio provvisorio – strumento che si adotta quando il preventivo non viene approvato entro l’anno in corso – sarebbe infatti negativo sia dal punto di vista contabile che organizzativo».

Nel 2012, dopo quattro anni di esenzione, verrà reintrodotta l’Ici sulla prima casa. Come influenzerà il bilancio cittadino?

«La reintroduzione dell’imposta sulla prima casa va vista nel complesso della manovra del Governo Monti, tesa a recuperare risorse. I responsabili del Ministero dell’economia conoscono bene i meccanismi contabili e hanno calcolato che l’imposta sulla prima casa al 4 per mille, più il 7,6 per mille sugli altri tipi di immobili, possa determinare una cifra che resterà ai Comuni solo per il 50 per cento. Coscienti che gli enti locali si sarebbero trovati in difficoltà per gli ulteriori tagli, l’Esecutivo ha introdotto la possibilità di incrementare l’aliquota Imu a totale carico dei Comuni. Ora che l’obiettivo degli amministratori romani di fare cassa è stato raggiunto, toccherà quindi ai sindaci applicare un ulteriore incremento per assicurare le entrate atte a garantire i servizi».

Tirando le somme, per Alba ci saranno più vantaggi o svantaggi?

«Per quanto riguarda l’imposta sugli immobili stimiamo una situazione invariata: avendo calcolato nella previsione 2012 un’Ici pari a 6 milioni e 100 mila euro, crediamo che – con le regole prima esposte – l’Imu possa assicurareun gettito pari all’Ici prevista. In realtà, dall’Imu ilComune incasserà 11 milioni e 300 mila euro, ma di questi solo 6 milioni e 100 mila euro rimarranno in piazza Duomo, mentre gli altri 5 milioni e 200 mila euro, pur provenendo dai contribuenti albesi, finiranno allo Stato».

Che cosa accadrà, dunque, in concreto?

«Anzitutto, dovremo rivedere la stesura del bilancio di previsione per il 2012, la cui discussione, al momento, è prevista per il 20 dicembre. Ci auguriamo di poter rispettare le scadenze per garantire il funzionamento regolare di tutta la macchina comunale».

L’incremento dell’Irpef potrebbe tornare di attualità?

«La possibilità di incrementare le entrate dipende esclusivamente da Imu e Irpef. Stiamo valutando il da farsi».

Enrico Fonte

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