Azienda Nasio: la Provincia potrebbe vendere i terreni

Anche “fuori stagione” c’è fermento nel mondo corilicolo, soprattutto a Cravanzana, paese che dallo scorso anno ha deciso di rilanciare in grande stile le iniziative legate al prodotto più importante della zona. Al centro dell’attenzione, oltre alla “tonda” e alla sua commercializzazione, ci sono anche le strutture, come l’azienda agricola “Nasio”, di proprietà della Provincia e concessa in comodato alla Comunità montana. Lo scorso anno si era parlato di un interesse dell’ente di Bossolasco all’acquisto del complesso, nel quale il Creso (Consorzio di ricerca, sperimentazione e divulgazione per l’ortofrutticoltura piemontese) intende realizzare un centro sperimentale di ricerca sul nocciolo, analogo a quelli attivati a Manta e Boves per frutticoltura e orticoltura.

Ora, con l’aria che tira per gli enti montani, l’acquisto sembra difficile. Interesse nei confronti della struttura lo ha manifestato recentemente anche il Comune di Cravanzana, che però si trova a fare i conti con le stesse difficoltà della Comunità montana.

Il sindaco Marco Robaldo ribadisce le intenzioni del Comune e annuncia altre novità nel settore corilicolo locale: «Saremmo interessati all’azienda “Nasio”, ma c’è un problema di disponibilità di fondi. Abbiamo comunque scritto alla Provincia, chiedendo di essere contattati in caso di vendita. Il Comune ha avviato discorsi importanti sulla nocciola, lanciando la fiera, che dalla prossima edizione potrebbe diventare nazionale. Inoltre, in paese sta nascendo un’associazione di produttori. L’obiettivo è di dare alla nocciola la notorietà che merita. Tra 6-7 anni ci sarà una sovrapproduzione e per essere competitivi occorrerà puntare sulla qualità. L’azienda “Nasio” potrebbe far parte a pieno titolo di un progetto generale di valorizzazione della nocciola».

Una conferma sulla possibilità di vendere (tutta o in parte) la struttura arriva anche dal vicepresidente della Provincia Giuseppe Rossetto, che ha la delega al patrimonio. «Quella di un’eventuale dismissione è un’ipotesi che stiamo prendendo in considerazione, ma si dovranno definire le modalità », sottolinea l’ex Sindaco di Alba. «Si potrebbe valutare una cessione frazionata dei terreni, ma salvare il fabbricato qualora arrivassero idee e proposte dal territorio. È importante valorizzare la filiera della nocciola e anche l’azienda “Nasio” rientra in questo discorso. Si possono mettere i beni in vendita (del tutto o in parte), favorendo progetti di valorizzazione che provengano dal territorio».

L’azienda “Nasio” si estende, tra fabbricato e terreni, su circa undici ettari. Attualmente il Creso vi svolge attività di sperimentazione in campo corilicolo utilizzando circa due ettari di noccioleti. Nei mesi scorsi, il direttore del Creso Silvio Pellegrino sottolineò che per il Centro ricerche ne basterebbero cinque. Quindi, una parte potrebbe essere messa in vendita.

L’azienda “Nasio” fino agli anni ’70 era legata alla Scuola agraria attiva nel castello di Cravanzana e nel decennio successivo passò in gestione alla Comunità montana.

In attesa che si sblocchi la situazione della “Nasio”, a Cravanzana sono in vendita altri noccioleti di proprietà pubblica. Si tratta di un terreno nei pressi del bivio per Torre Bormida, appartenente all’istituto per geometri e periti agrari “Virginio” di Cuneo. La dirigenza della scuola superiore ci ha confermato di aver scoperto da poco di essere proprietaria dell’appezzamento (che forse un tempo apparteneva alla Scuola agraria di Cravanzana) e di aver deciso di metterlo in vendita, essendo difficile da utilizzare a fini didattici, sia per la distanza da Cuneo, sia perché il “Virginio” possiede già un’azienda agraria a Madonna dell’Olmo.

Corrado Olocco

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