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Parco del Tanaro in mano ai vandali

IL CASO. Un’ altalena e una panchina a molla: queste le uniche giostrine rimaste a disposizione dei bambini al Parco del Tanaro; non c’è più alcuna traccia del “castello”, rimosso nelle scorse settimane in seguito alle segnalazioni relative alla sua pericolosità e dei sopralluoghi del Comune. La recinzione che delimita lo skate park continua a indicare agli appassionati della disciplina che lo skateboard, qui, non può più essere praticato: la pista è pericolante e ancora non si è trovata una soluzione alternativa alle loro richieste. Un vero disastro, insomma, con il Parco in mano ai vandali. La sistemazione che doveva essere data alla struttura, soggetta da tempo ad atti di vandalismo, pare non sia ancora possibile, per mancanza di finanziamenti da parte della Regione. «Il problema del Parco del Tanaro è che andrebbe gestito con un progetto a lungo termine», spiega l’assessore ai lavori pubblici Paolo Minuto, «attraverso un’attività che permetta di inserire un ente gestore, in grado di attirare i frequentatori e creare un reddito per il mantenimento dell’area».

La zona non si presenta più come qualche anno fa; è meno sporca ma pur sempre poco frequentata. «Il golf», aggiunge Minuto, «che veniva praticato nell’area limitrofa, garantiva un minimo di presidio. Ma ora l’attività è stata sospesa». Nessun progetto, per ora, assicura un futuro all’area lungo il fiume. Uno studio di fattibilità, redatto lo scorso anno, prendeva spunto da quanto c’è attualmente nel parco per pensare ai suoi possibili utilizzi. Come racconta Minuto, «si proponeva il fitness all’aperto e il recupero del rapporto con l’acqua, per mezzo della creazione di una sorta di pontile. Si pensava anche a uno spazio per le attività degli scout, come un orto didattico, e a uno per gli eventi». Ma allo studio non è seguita una quantificazione economica e ora, dal Comune, non viene indicata nessuna intenzione precisa. «Sono molteplici le ipotesi», conclude Minuto, «sicuramente si tratterà di un progetto condiviso, realizzato attraverso la sinergia di servizi sociali, Polizia municipale e Ripartizione delle opere pubbliche».

 

Chiara Cavalleris

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