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Renata Polverini: I problemi del Sud sono da attribuire al Nord

Il primo ospite del 2013, invitato da Oscar Farinetti alla fondazione E. di Mirafiore a Fontanafredda di Serralunga per una lezione del Laboratorio di Resistenza permanente, ha spiazzato gli spettatori. Renata Polverini, ex segretario generale Ugl (Unione generale del lavoro, sindacato di destra) e presidente dimissionaria della Regione Lazio, nel corso della serata intitolata La destra che vorrei, ha fatto un excursus autobiografico, si è concentrata sui risultati ottenuti nel corso del proprio mandato, sulla sua idea di lavoro e sulla questione meridionale. Ha citato a tratti lo scandalo riguardante i fondi distribuiti e spesi in modo illecito dai membri del Consiglio della Regione della quale era governatrice.

Polverini, la gente comune associa la parola “politica” al termine “menzogna”. Quanto è importante in Italia (e in politica) saper dire bugie?

«Innanzitutto per mentire occorre possedere buona memoria, altrimenti si rischia di essere contraddittori e di non farsi comprendere. Da bambina mi ripetevano spesso che non bisognava mentire, ma che occorresse, a volte, non dire la verità. Secondo la mia opinione si tratta di una concezione sbagliata. Nel mio mandato ho cercato di amministrare in modo trasparente, ho lavorato anche per calpestare atteggiamenti menzogneri, ma alla luce dei fatti non mi è stato possibile perseguire il mio obiettivo».

Quindi politica e verità non vanno molto d’accordo?

 «No, non direi».

Come vede la destra di oggi?

«È in procinto di riorganizzarsi. La coalizzazione con la Lega sta attuandosi pur essendo Roberto Maroni perplesso; il partito potrà contare su una grande forza proveniente dal Sud Italia; i voti hanno avuto e hanno un significato, ma ciò che conta è di dimostrare un grande impegno per il Paese. La destra che io vorrei deve essere in grado di chiarire alcuni temi fondamentali, proposti e mai concretizzati. Il federalismo fiscale proposto dalla Lega, per esempio, è un argomento che necessita di essere sciolto: il Paese rischia di rimanere ingessato a causa di meccanismi di controllo: per compiacere un partito (senza la presenza di riforme adeguate) si rischia di bloccare l’Italia».

Qual è il suo punto di vista sulla questione meridionale?

«Rispondo con una domanda. Siamo realmente convinti che le questioni del Mezzogiorno riguardino esclusivamente il Mezzogiorno? Il nostro Paese rappresenta il Sud dell’Europa e la responsabilità dei problemi che affliggono il Sud è da attribuire in gran parte alle regioni del Nord: siamo “andati giù” sostenendo che il settore agroalimentare e il turismo non fossero importanti; così abbiamo dato ai cittadini le fabbriche. Ora, con la crisi, stiamo tornando per comunicare al Sud Italia che ci siamo sbagliati».

Si ricandiderà?

«Credo che a volte arrivi il tempo di rinunciare a certi incarichi».

Marco Viberti

I prossimi appuntamenti a Fontanafredda saranno venerdì 18 gennaio alle 18.30 con GiangilbertoMonti, cantautore, per la lezione Comicanti disperati guerrieri, dedicata alla canzone d’autore ironica, satirica e comica. Sabato 19 gennaio, alle 18.30, il sindaco di Verona Flavio Tosi dialogherà con Oscar Farinetti sul tema del federalismo.

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