Tasse, altro giro di vite. Questa volta Tocca all’Irpef

Un nuovo appuntamento online di educazione finanziaria con Poste italiane

RINCARI Tra le imposte che preoccupano i contribuenti c’è l’Irpef, che nel 2014, per i piemontesi, sarà ancora più salata. La Giunta regionale guidata da Roberto Cota ha infatti stabilito di incrementare l’addizionale regionale all’Imposta sul reddito delle persone fisiche. A partire dal 2014, l’addizionale verrà determinata per scaglioni di reddito, applicando all’aliquota regionale di base (1,23 per cento), al netto degli oneri deducibili, le maggiorazioni dello 0,40 per cento per i redditi fino a 15 mila euro, dello 0,90 per cento per i redditi tra i 15 mila e i 28 mila euro, dell’1 per cento per i redditi tra 28 mila e 55 mila euro, dell’1,07 per cento per i redditi tra 55 mila e 75 mila euro e dell’1,10 per cento per i redditi superiori a 75 mila euro.

Secondo le stime della Regione, gli incrementi annui potrebbero essere di 35 euro per i redditi compresi tra i 10 mila e i 20 mila euro, 45 euro per i redditi intorno ai 30 mila euro, 109 euro per chi percepisce circa 40 mila euro e 150 euro per i redditi intorno ai 50 mila euro. Continueranno a essere esenti dal pagamento dell’addizionale regionale alcune categorie già esentate dall’Irpef nazionale, come le persone con reddito inferiore a 8 mila euro annui, chi deve pagare un’imposta inferiore o uguale a 10,33 euro, i pensionati con coniuge a carico con reddito inferiore a 8.200 euro, i dipendenti e i lavoratori autonomi con coniuge a carico e reddito inferiore a 10.400 euro e quelli con coniuge e figlio a carico (maggiore di tre anni) e reddito inferiore a 12.600 euro. Gli aumenti, contenuti nella proposta di emendamento integrativo alla legge finanziaria regionale, porteranno nelle casse sabaude una cifra complessiva di 161 milioni di euro.

Ha commentato l’assessore al bilancio Gilberto Pichetto: «Il meccanismo introdotto rende meno gravosi gli effetti dell’Irpef, anche perché è stato scongiurato l’aumento dell’Irap. Oltre alle esigenze legate al raggiungimento dell’equilibrio di bilancio si vuole dare una prima risposta concreta al Governo per quanto concerne lo sblocco dei pagamenti alle imprese. L’incremento dell’addizionale regionale Irpef servirà anche a coprire gli oneri finanziari derivanti dalle anticipazioni di liquidità alle aziende».Ha aggiunto il presidente della Regione Roberto Cota: «Essendo riusciti a evitare il commissariamento possiamo mitigare l’aumento dell’addizionale Irpef, evitando di applicare i massimali. La copertura del disavanzo di 864 milioni di euro della sanità, accumulato negli anni 2007 e 2008 dall’Amministrazione precedente, viene coperto dal Governo regionale attraverso una seria programmazione, che cerca di limitare il più possibile le conseguenze negative per le famiglie».

Enrico Fonte

Che cos’è l’Irpef?

Lo abbiamo chiesto all’assessore albese Giovanni Bosticco.

Bosticco, che imposta è l’Irpef?

«L’Irpef è l’Imposta sul reddito delle persone fisiche. Si differenzia dalle tasse in quanto prevede un prelievo, da parte dello Stato o di altri enti pubblici, di parte della ricchezza dei contribuenti in base alla loro capacità contributiva. La tassa, invece, è un qualcosa che si paga in cambio di un servizio ricevuto».

 

Qual è la caratteristica dell’Irpef?

«È un’imposta diretta, che colpisce, con aliquote progressive, il reddito complessivo delle persone fisiche, conseguite in un anno solare».

Chi è chiamato a corrispondere l’Irpef?

«L’imposta interessa tutti i redditi delle persone fisiche residenti in Italia, mentre nel caso delle persone non residenti colpisce soltanto i redditi prodotti in Italia».

Quale tipo di reddito viene tassato?

«Il reddito complessivo soggetto a Irpef è costituito dalla somma di tutti i redditi percepiti dal contribuente nel periodo previsto dall’imposta. Ne fanno parte i redditi fondiari (terreni e fabbricati), i redditi di lavoro dipendente o autonomo, i redditi d’impresa, i redditi di partecipazione in società, i redditi di capitale e i redditi diversi. Il reddito imponibile si determina tenendo conto degli oneri deducibili, delle deduzioni, delle detrazioni e delle aliquote progressive per scaglioni».

Alcuni contribuenti pagano l’Ires. A che cosa si riferisce?

«È l’Imposta sul reddito delle società e colpisce il reddito complessivo netto conseguito in un dato periodo di imposta dalle società dotate di personalità giuridica, dagli enti e dagli organismi. A proposito di imprese, c’è anche l’Irap, imposta regionale sulle attività produttive, che colpisce i redditi prodotti nell’esercizio di imprese o di arti e professioni, al lordo di alcuni costi espressamente indicati dalla legge, tra cui i costi del personale e gli interessi passivi. Il gettito dell’Irap è destinato alle Regioni nel cui territorio sono svolte le attività produttive».

e.f.

Ogni anno 200 milioni allo Stato

A fronte dei pesanti tagli nei trasferimenti statali, anche l’Amministrazione guidata da Maurizio Marello ha deciso di ritoccare verso l’alto l’addizionale comunale dell’Irpef, da diversi anni ferma allo 0,3 per cento. L’aumento, previsto già per l’anno in corso, verrà determinato in base a scaglioni di reddito (imponibile ai fini Irpef): fino a 15.000 euro l’aliquota sarà dello 0,4 per cento, da 15.001 a 28.000 dello 0,45 per cento, da 28.001 a 55.000 dello 0,5 per cento, da 55.001 a 75.000 dello 0,55 per cento e oltre 75.001 dello 0,6 per cento.

L’incremento “a scalini” dell’addizionale garantirà al Comune una maggiore entrata di circa 630 mila euro: da 1,3 milioni incassati nel 2012 si passerà a 1,9 milioni previsti per il 2013.

«I proventi derivanti dall’addizionale comunale Irpef sono praticamente gli ultimi che restano al cento per cento in carico al Comune e, pertanto, l’aumento dell’aliquota è stato quasi un atto obbligato per poter fronteggiare, almeno in parte, i tagli nei trasferimenti statali – scesi nel giro di pochi anni da circa 7 milioni a 1,5 milioni – e per finanziare le spese correnti. Nonostante i rincari, le nostre aliquote restano fra le più basse», ha spiegato il sindaco Maurizio Marello, sottolineando che lo Stato dovrebbe avere più attenzione nei riguardi di enti locali virtuosi come Alba e dei suoi cittadini, che, di Irpef, ogni anno, versano nelle casse statali circa 200 milioni di euro.

Le famiglie albesi riusciranno a reggere il rincaro? Marello: «Con buone probabilità creeremo un fondo di circa 20 mila euro da impiegare per abbattere gli aumenti dell’Irpef a carico dei cittadini in difficoltà».

e.f.

Banner Gazzetta d'Alba