Ancora a rischio il punto nascita dell’ospedale San Lorenzo

CARMAGNOLA Doccia fredda sull’ospedale San Lorenzo: è nuovamente a rischio chiusura il punto nascita. Nel recente incontro con la IV commissione regionale si sarebbero dovuti definire i dettagli della vagheggiata “apertura” sul riordino della sanità piemontese, scaturita dall’incontro della settimana precedente: era stato ipotizzato infatti di evitare le chiusure di reparti sul territorio ma di accorpare primari e direzioni. Nel giro di una settimana la Regione ha fatto dietro-front confermando il decreto del marzo scorso, predisposto dall’ex assessore alla sanità Paolo Monferino. Si era auspicato, fino all’ultimo, che il neo assessore Ugo Cavallera avesse tenuto conto delle istanze pervenute da più parti per la salvaguardia di interi reparti, nel caso dell’Asl To5 del punto nascita di Carmagnola e dell’emodinamica di Moncalieri. Nel tentativo di salvare il punto nascita del San Lorenzo,  Amministrazione comunale e comitato di difesa dell’ospedale hanno dato incarico ad uno studio milanese di predisporre il ricorso al Tar, che è stato già presentato.

Il provvedimento si basa su un dato che il comitato di difesa dell’ospedale non esita a definire ” errato”, motivando così la spiegazione: il decreto prevede la chiusura dei reparti che contano meno di 500 parti l’anno; Carmagnola ha sempre superato questo limite tranne nel 2011 quando i parti sono stati 475 per effetto della forzata chiusura di 2 mesi e mezzo per ferie e per risparmiare 300mila euro. Non è stato considerato il dato del 2012 che registrava 583 parti senza contare che la media dei dieci anni precedenti il 2011 contava 700 parti l’anno.

“Il ricorso al Tar, che dovrebbe interrompere l’iter attuativo del decreto, ha un costo iniziale di 14mila euro, con possibilità di altri 10mila in caso di ulteriori azioni difensive, importi che si dovranno raccogliere con sottoscrizioni e iniziative popolari, in un momento già difficile per la cittadinanza – dicono i rappresentanti del comitato di difesa dell’ospedale. –  Intanto al San Lorenzo si parla di taglio di posti letto, si dice, per il periodo estivo; è stato spostato in altra sede personale di livello dirigenziale con soli due giorni di preavviso, e altri spostamenti potrebbero seguire.  In ospedale l’atmosfera è pesante, il malcontento tra il personale cresce.  I conti della Regione non dovrebbero essere risanati giocando sulla salute dei cittadini”.

m.b.

 

 

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