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Cavalli pronto alla sfida 2014

Cavalli Sebastiano

L’INTERVISTA C’è fermento nel centrodestra albese in vista delle elezioni amministrative del 2014. Il presidente del Consiglio comunale ed ex numero uno del Consorzio socio-assistenziale Sebastiano Cavalli ha annunciato al nostro giornale di aver abbandonato il Popolo della libertà, suo partito d’appartenenza fin dai tempi di Forza Italia.

Cavalli, è una conseguenza di ciò che accadde durante l’approvazione della versione preliminare del Piano regolatore quando lei, contrariamente ai suoi colleghi dell’opposizione, decise di non abbandonare l’aula?

«No. Quel fatto creò attriti, che però con il t e m p o sono stati risolti».

Allora come mai questa scelta?

«Sono deluso dai partiti , che non s o n o più in grado di rispondere alle necessità della gente».

Che cosa non le è piaciuto del Pdl?

«Non rinnego il mio passato, ma gli ultimi avvenimenti mi hanno lasciato perplesso. Il Pdl avrebbe dovuto assegnare la priorità al problema della disoccupazione, alla riduzione del numero di parlamentari e alla riforma della legge elettorale ma ha preferito puntare sulla battaglia ideologica per l’abolizione dell’Imu (imposta municipale sugli immobili) sulla prima casa. Non ho nemmeno condiviso le scelte assunte prima delle elezioni politiche, per nulla meritocratiche: l’assessore regionale Alberto Cirio aveva tutte le carte in regola per poter essere candidato. Alla luce di ciò, ho preferito riconsegnare la tessera: il mio è un impegno politico fatto di passione e, pertanto, voglio poter contribuire alla causa di Alba senza condizionamenti ».

Dove siederà d’ora in poi in Consiglio comunale?

«Sarò membro del gruppo misto ma continuerò a fare opposizione, rimanendo fedele alla coalizione del centrodestra ».

Rimetterà la carica di Presidente del Consiglio?

«Si tratta di una decisione molto importante, sulla quale devo riflettere. Se verrà meno la fiducia del Consiglio o di una parte di esso, non indugerò a rimettere la carica».

C’è chi la accusa di interpretare il ruolo di presidente in modo troppo istituzionale e di favorire la maggioranza. Che cosa risponde?

«Il compito del presidente del Consiglio è quello di tutelare i diritti dei consiglieri e io credo di averlo fatto con equilibrio, senza favoritismi ».

Promuove l’operato dell’opposizione consiliare odierna?

«Il primo periodo è servito per fare esperienza, visto che la maggior parte dei consiglieri di minoranza non era mai stata eletta, poi il gruppo si è stabilizzato sulla strada di un’opposizione costruttiva e non urlata, che apprezzo. Forse si sarebbe potuto fare qualcosa in più quando la maggioranza ha respinto le nostre istanze sul nuovo Piano regolatore».

E come giudica il gruppo di Maurizio Marello?

«Bisogna essere onesti e riconoscere che quello in cui si è trovata l’amministrazione Marello è un periodo sfavorevole. La maggioranza avrebbe comunque potuto tentare di arginare la congiuntura e la disoccupazione – che nella nostra zona ha superato il 6 per cento – destinando parte dell’avanzo di amministrazione a favore del settore sociale. Sarebbero serviti più coraggio nel definire il nuovo Piano regolatore generale e più determinazione nel protestare contro il Patto di stabilità e le altre decisioni che penalizzano un Comune economicamente virtuoso come Alba».

È pronto per sfidare il sindaco Marello?

«Mi confronterò con la cittadinanza e, se emergerà un gruppo di persone – anche del Pdl, di centro o dei gruppi civici che si stanno formando – intenzionato ad attuare un progetto per il rilancio della città simile a quello che ho in mente, sarò felice di mettermi a disposizione, sia come sostenitore che come candidato a consigliere o, perché no, a sindaco».

Enrico Fonte

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