Il direttore dell’Enoteca è convinto di lasciare

L’INTERVISTA Parla a cuore aperto con Gazzetta Luciano Bertello, mentre la polemica infuria e i sindaci prendono posizione: Alberto Cirio, indicato come amministratore unico, lo vuole al fianco

Che cosa sta accadendo all’Enoteca, Bertello?
«Un legittimo e fertile scambio di opinioni in merito al futuro. Il fatto che l’Enoteca sia vissuta con partecipazione mi sembra positivo. Vuol dire che abbiamo operato bene».
Mi pare si metta in discussione la sua posizione.
«Spetta ai soci decidere l’indirizzo da dare all’Enoteca e a chi affidarne la realizzazione. Essendo il Consiglio di amministrazione scaduto, siamo stati fuori da ogni decisione legata alla modifica dello statuto e alle nomine. A titolo personale ho avuto colloqui con il sindaco di Canale, a cui mi legano amicizia e stima e che so impegnato a fornire un assetto robusto all’Enoteca».
Luciano Bertello 5Si dice che abbia rifiutato l’incarico di amministratore unico. È così?
«In verità la carica non mi è stata proposta. Solo a livello privato e informale i sindaci di Canale e di Santo Stefano l’hanno avanzata. È peraltro del tutto legittimo che i soci possano pensare ad altri percorsi di crescita e ad altre persone. Quand’anche la carica mi fosse stata proposta, l’accettazione non sarebbe stata automatica: perché per quel che mi riguarda non si tratta di poltrone, ma della volontà o meno di credere nel ruolo dell’Enoteca e di rilanciarne l’attività. A lume di naso, come negli ultimi anni, e senza le necessarie garanzie sulla copertura delle spese di gestione non ha più senso procedere. Inoltre, la carica di amministratore è delicata, per cui avrei richiesto fiducia e coesione totali, che in ultimo sono mancate e sono state fonte di equivoci e amarezze».

Nel numero in edicola, l’intervista completa concessa in esclusiva da Luciano Bertello a Gazzetta d’Alba.

Banner Gazzetta d'Alba