Il viceministro Olivero: «Bisogna semplificare i controlli in vigna»

CASTELLINALDO L’intervento del viceministro alle politiche agricole Andrea Olivero sulla regolamentazione della “piccola agricoltura contadina”, tenutosi venerdì 22, è partito proprio dal caso Battaglino – che, questo autunno, ha avuto come involontario protagonista un pensionato castellinaldese, vignaiolo per hobby, accusato di caporalato per aver invitato amici a vendemmiare e destinatario di una sanzione da quasi 20 mila euro.

Andrea Olivero a Castellinaldo (1)«Il nostro Paese ha problemi di lavoro nero: ci sono persone schiavizzate e sottopagate e tutelarle è un dovere. Ogni volta che gli organi di controllo fanno ricerche su palesi situazioni di non schiavismo si sottrae tempo a quei controlli che invece dovrebbero essere fatti. Le norme vanno applicate con criterio e buon senso» ha proseguito Olivero. Ma come distinguere il problema dell’agricoltura che sta tra l’impresa e l’hobbistica? «Occorre attuare iniziative specifiche. Oggi abbiamo aziende strutturate come imprese e produttrici di eccellenze ma anche i piccoli contadini. Stiamo lavorando alla riduzione e al coordinamento dei soggetti di controllo e alla semplificazione delle leggi. Su questo ultimo punto la criticità sta nel fatto che per ogni legge nuova non venga abrogata la precedente e ne consegua una stratificazione. Proprio in questi giorni il Testo unico del vino inizierà il suo iter parlamentare e sarà l’unico codice in materia».

«Il dispiacere grande è per il fatto di non essere stati coinvolti per nulla dalla maggioranza in un incontro di questa entità, e sottolineo che il consigliere di minoranza Luca Gaia è pure nella commissione agricoltura. È ovvio che sapessimo a grandi linee che sarebbe arrivato il vice ministro Olivero, ma non ci è stato detto né quando, né dove. Purtroppo fatti di questo genere sono già avvenuti in passato».
f.ge.

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