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Agevolazioni fiscali per i negozi montani?

ALTA LANGA  Ci potrebbero essere agevolazioni fiscali in arrivo per i negozi delle aree montane. Nei giorni scorsi il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno del gruppo di Forza Italia che impegna la Giunta regionale «ad aprire un percorso politico di individuazione di possibili sgravi fiscali e burocratici nelle zone montane» e a «intervenire nei confronti del Governo affinché anche a livello nazionale siano previste specifiche forme di incentivazione fiscale che favoriscano lo sviluppo dei territori montani».

L’ordine del giorno ritiene necessario che anche il Piemonte affronti il tema della cosiddetta “fiscalità di vantaggio” per le zone montane, ad esempio riducendo l’Irap e snellendo la burocrazia per l’apertura di attività. L’approvazione dell’ordine del giorno è stata accolta con favore dall’Uncem Piemonte, che in una nota dei vicepresidenti Paola Vercellotti e Marco Bussone ha commentato: «È un’azione necessaria e fondamentale, che risponde a una reale necessità del territorio e delle aziende. Individuare zone a fiscalità di vantaggio è un’esigenza concreta non più rinviabile».

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Mauro Schellino, proprietario col fratello Ezio dell’unico negozio di Belvedere Langhe

L’ordine del giorno presentato in Regione arriva dopo i dati diffusi da Uncem, elaborati dall’Osservatorio regionale sul commercio, che mostrano un aumento della desertificazione commerciale. Secondo Uncem sono 81 i Comuni piemontesi rimasti senza negozi (l’ordine del giorno approvato in Regione parla di 94, ma in fondo non cambia molto) e 200 ne hanno uno solo.

Per affrontare il problema lo scorso anno l’Unione montana Alta Langa aveva partecipato a un bando regionale sulla desertificazione commerciale classificandosi al primo posto e ottenendo un contributo di circa 103 mila euro. Il progetto dell’ente montano di Bossolasco prevedeva il trasporto di persone nei paesi sedi di mercato attraverso una sorta di servizio “a chiamata” e la consegna di merci a domicilio. Al momento, però, il progetto non è ancora partito, come confermano dalla casa “La pineta” di Cerretto Langhe, che avrebbe dovuto gestire le richieste per le consegne della spesa a domicilio. Abbiamo anche interpellato l’Assessorato regionale alle attività produttive, che ci ha confermato che «l’Unione, con i Comuni partecipanti all’iniziativa, si sta attrezzando per dare concreta operatività al progetto. Nel giro di poco tempo dovrebbero comunicarci ufficialmente le modalità organizzative del servizio».

c.o

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