Posta a giorni alterni anche nei grandi centri?

Fino al 2022 nessuna chiusura di uffici postali nei piccoli comuni

POSTE Il presidente della Provincia Federico Borgna e i sindaci di Fossano e  Mondovì Davide Sordella e Stefano Viglione hanno rivolto un appello al ministro per gli affari regionali Enrico Costa e al presidente regionale dell’Anci Andrea Ballarè sulla questione della consegna della posta a giorni alterni, che dall’inizio di aprile dovrebbe coinvolgere molti centri della Granda. Tra i comuni interessati dal nuovo piano aziendale non ci sono soltanto piccoli paesi di collina e montagna, ma anche centri con oltre 20mila abitanti, come Fossano e Mondovì. I sindaci delle due cittadine  e il presidente della Provincia contestano  il criterio della densità di popolazione (meno di 200 abitanti per km quadrato) adottato dall’azienda per stabilire in quali comuni introdurre la consegna a giorni alterni, scelta che in certi casi rischia di colpire centri più grandi e risparmiare quelli più piccoli.

postino

La questione dovrebbe essere affrontata giovedì 24 dalla conferenza unificata Stato-Regioni, mentre per mercoledì 23 è attesa la sentenza del Tar del Lazio in merito al ricorso presentato dall’Anci contro il piano di Poste italiane. Dallo scorso ottobre, infatti, la consegna a giorni alterni  è già in vigore in 90 comuni piemontesi: 38 in provincia di Cuneo (di cui 17 nelle Langhe), 23 nell’Astigiano e 29 nell’Alessandrino, ma il piano aziendale prevede di estendere il piano entro febbraio 2017 a circa 750 comuni piemontesi e 4.721 a livello nazionale. Se il Tar boccerà il ricorso, dal 4 aprile la consegna a giorni alterni verrà estesa a numerosi centri del Cuneese, del Monregalese e del Cebano, mentre dai primi di maggio dovrebbe toccare agli altri paesi delle Langhe e a quelli del Roero.

Corrado Olocco 

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