Alba music festival da Piazzolla alla Nona

Alba music festival da Piazzolla alla Nona

ALBA Dal 19 maggio due settimane di concerti, laboratori e incontri
Il finale dell’Alba music festival seguirà le note della Nona sinfonia di Beethoven, il 29 maggio in San Domenico. Sarà l’unico della rassegna di venti concerti per assistere al quale sarà necessario avere un biglietto, necessario per un allestimento ambizioso con circa 150 tra musicisti dell’Orchestra di Stato della Romania e membri di quattro cori ad accompagnare i cantanti lirici Silvia Mapelli, Giovanni Manfrin, Romina Tomasoni e Alberto Rota.
«Ad Alba, almeno in tempi recenti, la Nona è mai stata eseguita. L’organizzazione del concerto ci ha impegnati non poco», dice Giuseppe Nova, che del festival è direttore artistico insieme a Jeff Silberschlag. «La relazione con gli Stati Uniti è stata confermata con oltre 50 studenti – ai quali se ne aggiungono una decina francesi – della Julliard e della Manhattan school o del Conservatorio di New York. Oltre a queste vi sono le collaborazioni, tra gli altri, con la Chesapeake orchestra e l’università di Boulder, alle quali sono stati affidati i concerti corollario del 1° e del 2 giugno».


Prima d’allora gli appassionati avranno a disposizione due settimane della rassegna aperta giovedì 19 maggio, alle 21 in San Domenico, dal primo degli omaggi ad Astor Piazzolla, il concerto Alba in Buenos Aires-Storie di Tango numero 1, con José Cueto ad accompagnare con il violino il pianoforte di Nancy Roldan. L’inaugurazione sarà nella chiesa di San Domenico. Alle musiche del compositore d’origine pugliese saranno dedicate altre due puntate, il giorno successivo e martedì 24 maggio con Cecilia Suarez, figlia d’arte del violinista che lavorò a lungo con Piazzolla (vedi programma a fianco).

Il festival albese propone la mostra di Bruno Murialdo Photos and focus (inagurazione alle 18 di venerdì in San Domenico) composta dalle immagini realizzate dal fotografo albese nel corso dell’edizione 2015. Nello stesso tempo sarà aperta l’installazione audio e video interattiva Focus, preparata dal polo francese di composizione del conservatorio di Montbéliard.
Un ruolo visibile nella rassegna lo avrà il civico istituto musicale Lodovico Rocca: i suoi migliori allievi apriranno alcuni dei concerti serali. Una parte importante nella giornata di sabato 21 maggio (ore 17, sala Beppe Fenoglio) sarà la Festa della musica e dei bambini con il gruppo dei Diavoletti Suzuki. Continua anche la collaborazione con l’Alba film festival: domenica 22 maggio, alle 17.30 in sala Beppe Fenoglio, è in programma Musica all’arancia, conversazione fra note e celluloide su Arancia meccanica, capolavoro di Stanley Kubrick, con Pier Mario Mignone, anima della rassegna cinematografica, e il musicologo Dino Bosco.
L’Alba music festival sarà anche didattica con il laboratorio di composizione. È coordinato da Elliott McKinley della Roger Williams university: ogni giorno i giovani compositori incontreranno un maestro in sala Beppe Fenoglio.

Una nota merita infine la Pantomina rinata. Si tratta di un lavoro di Mozart del quale è rimasto solo un movimento, il resto è andato perduto. «La parte musicale è stata ricostruita da Vladimir Mendelssohn; il musicologo Quirino Principe ha curato il testo. Ad Alba sarà presentata dal Teatrino del Rifo e dal quartetto guidato da Andrea Rucli sabato alle 21», spiega Giuseppe Nova.

Paolo Rastelli

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