La lungodegenza di Canale cambia forma ma senza costi per i pazienti

A Canale si prospetta la trasformazione del reparto lungodegenza

CANALE

L’intero reparto di lungodegenza dell’ospedale di Canale, dal 1° gennaio, verrà trasformato in Cavs (Continuità assistenziale a valenza sanitaria).

L’assicurazione è giunta ai sindaci roerini nel corso dell’incontro del 15 dicembre con il direttore dell’Asl Cn2 Danilo Bono e l’assessore regionale alla sanità, Antonio Saitta. «I timori di un ridimensionamento dell’assistenza sono fugati», è stato dichiarato al termine della riunione. Se oggi, infatti, la lungodegenza canalese conta 18 posti letto, «da gennaio, altrettanti saranno attivi come posti letto Cavs, con un aumento di ore e prestazioni sia mediche che infermieristiche, per garantire gli attuali livelli di assistenza». È venuta meno la prima ipotesi, che avrebbe voluto sei posti trasformati in letti di prossimità. Ai quali avrebbe dovuto garantire assistenza il medico di base del paziente e per i quali i degenti avrebbero dovuto pagare una somma per ogni notte trascorsa.

Orizzonti più sereni quindi, per i malati roerini, dato che con i Cavs non ci sono costi per i pazienti e dell’assistenza sono incaricati i medici ospedalieri.

«Ci è stato promesso che avremo un’assistenza maggiore rispetto a quella disposta dalla legge: invece delle 15 ore settimanali previste, il medico sarà presente qualche ora in più, al mattino e alla sera. Aumenterà inoltre il numero di operatrici sociosanitarie e di infermieri», ha sottolineato Silvio Beoletto, che ha partecipato all’incontro in veste di presidente della Pasquale Toso, insieme al vicesindaco canalese Gianni Gallino e al consigliere Giuliano Ferrero, oltre che a Marco Perosino e Franco Artusio, al tavolo nella duplice veste di sindaci di Priocca e Guarene oltre che di consigliere provinciale e neopresidente dei sindaci roerini. Saitta ha assicurato poi che, a gennaio, illustrerà al direttore dell’Asl Danilo Bono e ai sindaci della sinistra Tanaro la proposta della Regione di aprire, a Canale, una “Casa della salute”.

«Nella nostra cittadina dovrebbe sorgere una delle quattro Case della salute previste in zona (le altre saranno ad Alba, Bra, Santo Stefano Belbo o Cortemilia). Nello stesso edificio della Cittadella della salute, la nuova struttura offrirà servizi tesi a garantire assistenza continua sul posto, per far diminuire gli accessi al pronto soccorso», ha spiegato Beoletto.

e.c.

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