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Le gelate tardive creano allarme per l’uva e la frutta

Uva dolcetto
Vendemmia di dolcetto

AGRICOLTURA Un breve ritorno dell’inverno e il tempo inizia a fare i capricci, con conseguente apprensione da parte di chi coltiva la terra. Il forte temporale prepasquale e il brusco abbassamento delle temperature durante la scorsa settimana hanno creato alcuni disagi più o meno seri, colpendo a macchia di leopardo alcune zone della nostra regione.

In provincia di Cuneo, come segnala la Coldiretti Piemonte, la brina è ricomparsa nell’Albese, nel Saluzzese e nel fondovalle delle vallate cuneesi, intaccando alcune coltivazioni di frutta e verdura, e rallentando la crescita dei tralci nelle vigne. E anche la grandine ha lasciato il segno, fortunatamente in zone limitate. Delia Revelli, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale, commentano: «Si è verificata una concatenazione di fattori climatici che ha fatto cambiare in modo repentino le temperature, passando dal forte caldo alla brina. D’altronde, a marzo, ad esempio, la temperatura è stata di ben 2,5 gradi superiore alla media del periodo di riferimento, mentre le precipitazioni sono praticamente state dimezzate, arrivando a un -54%. Sbalzi che sempre di più si stanno verificando sui nostri territori e che portano conseguenze negative per le colture».

Andrea Ferrero, direttore del consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, riassume così la situazione per la zona di Langhe e Roero: «Il quadro complessivo parla di qualche criticità dovuta alle temperature più rigide soprattutto nelle zone coltivate verso il fondovalle. Nonostante l’abbassamento dei gradi durante la notte, i vigneti in collina non hanno patito questo colpo di coda dell’inverno».

Prosegue Ferrero: «La grandine caduta prima di Pasqua ha invece danneggiato alcuni appezzamenti nelle zone di Neive e Barbaresco, ma per fortuna la zona colpita è molto limitata. Sulle colline del Barolo si registra qualche disagio sul versante di La Morra verso Cherasco. Purtroppo, c’era da aspettarselo considerate le temperature elevate dell’ultimo periodo. Nel complesso non ci sono allarmismi e la prima parte della stagione sta andando avanti bene. Questo freddo rallenta un po’ la crescita in vigna, ma i dieci giorni di anticipo sono un bel bonus da giocare per i mesi futuri, sperando che il tempo non riservi spiacevoli sorprese».

Livio Oggero

 

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