Nocciole: i primi passi verso la Dop

Nocciole al ribasso: il primo prezzo ufficiale è di 335 euro al quintale

TORINO Si è svolto in Regione un incontro sulle delicate questioni che interessano il comparto corilicolo piemontese convocato dal viceministro delle politiche agricole Andrea Olivero. Alla riunione erano presenti il direttore generale del ministero Giuseppe Blasi, funzionari dell’Assessorato regionale all’agricoltura e rappresentanti delle tre associazioni agricole, di Asprocor e Ascopiemonte, del Consorzio di tutela della nocciola, di Fedagri e di Confcooperative Piemonte.

Al centro della discussione la tutela della denominazione “Langhe” per la nocciola piemontese e l’ipotesi di arrivare a una Dop che distingua la produzione collinare da quella (ormai sempre più vasta) delle aree di pianura. Il tema è stato sfiorato anche da Oscar Farinetti in convegno sulle prospettive dell’alta Langa svoltosi a Levice. «Quando vedo soltanto nocciole in giro, sono terrorizzato», ha detto il patron di Eataly.

Spiega Nicoletta Ponchione, vicepresidente di Fedagri: «L’obiettivo dell’incontro in Regione era capire come trovare una soluzione. Si sta vagliando la proposta di istituire un’eventuale Dop Langhe (con una delimitazione territoriale ancora tutta da definire), per salvaguardare il prodotto. L’attuale situazione è un inganno per il consumatore e non tutela chi produce nocciole in Langa». L’operazione non sarà né rapida, né semplice. Prosegue Ponchione: «Sui tempi è difficile dare indicazioni, ma la volontà c’è e tutta la filiera è d’accordo. La strada, anche se è complicata, è praticabile e, se tutti sono coesi, ci sono buone speranze di arrivare a una soluzione, non dico in tempi rapidi, ma nei tempi giusti».

La questione della denominazione è nota da tempo, ma vale la pena ricordarla. «Il pericolo che stiamo correndo è che la varietà “tonda gentile”, mantenendo il sinonimo “tonda gentile delle Langhe”, possa permettere anche a produttori esterni a tale area di produzione di fregiarsi impropriamente della denominazione “Langhe” e questo creerebbe un danno incalcolabile per i produttori piemontesi», spiega Ponchione.

Su questo tema, il 20 novembre è attesa la sentenza del Tar del Lazio in merito al ricorso presentato da Comuni e associazioni di categoria contro il Ministero delle politiche agricole per evitare che la varietà “tonda gentile delle Langhe” possa essere utilizzata anche da produttori di altre zone. L’incontro di Torino sembra aver dato indicazioni soddisfacenti. Ora si dovranno valutare i successivi passaggi, per poi incontrare nuovamente il Ministero e coordinare le azioni successive per puntare alla Dop.

Intanto, anche dall’estero arrivano notizie di prezzi in calo per la nocciola. Quotazioni in discesa sono state registrate in Spagna (le più basse dal 2014, secondo l’agenzia Efe; in pratica l’Ansa spagnola, nda), in Oregon, ma soprattutto in Turchia, primo Paese produttore al mondo. E pochi giorni prima del vertice tra Ue e Turchia sulla produzione mondiale di nocciole, svoltosi a Ordu, circa 6mila produttori sono scesi in piazza per protestare contro i prezzi, ritenuti troppo bassi, bruciando nocciole in segno di protesta, con l’esercito schierato nelle strade.

Corrado Olocco

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