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Filumena Marturano, icona di grande dignità nell’Italia del ’46

Filumena, icona di grande dignità nell’Italia del ’46

INTERVISTA D’Abbraccio inaugura la prosa interpretando un classico di Eduardo
Nell’Italia dell’immediato dopoguerra, Eduardo De Filippo portò sul palcoscenico il tema scottante dei figli illegittimi: era il 1946 e solo l’anno seguente venne approvata la legge che stabiliva il dovere dei genitori di mantenere ed educare i bambini nati fuori dal matrimonio. Il grande drammaturgo napoletano anticipò i tempi con Filumena Marturano: la storia di un’ex prostituta, portata via dal mestiere da Domenico Soriano, amante della bella vita e delle donne. Filumena ha tre figli maschi, tenuti nascosti al suo compagno. Dopo le tante versioni teatrali e cinematografiche – indimenticabile Matrimonio all’italiana con Sophia Loren e Marcello Mastroianni – a confrontarsi con la più rappresentata delle commedie di Eduardo è la regista Liliana Cavani, che ha scelto per il ruolo di protagonisti due grandi nomi del teatro italiano: Mariangela D’Abbraccio e Geppi Gleijeses. Lo spettacolo sarà al teatro Sociale di Alba domenica 19 novembre, alle 21, per l’apertura della stagione di prosa.

Mariangela D’Abbraccio, qual è la sua lettura di un personaggio iconico come quello di Filumena Marturano?

«È vero che Filumena è uno dei personaggi femminili più noti del teatro e del cinema italiano, eppure per conoscerla a fondo ho dovuto provarla sulla mia pelle. Grazie al grande lavoro della regista Liliana Cavani, abbiamo cercato di entrare nella profondità del suo percorso di vita e abbiamo voluto tracciare il ritratto di una donna che chiede con forza dignità, giustizia e rispetto. Stiamo parlando di un’ex prostituta da sempre abituata ai soprusi, che con volontà e coraggio riesce a costruirsi un futuro nella società malpensante dell’epoca: Filumena è entrata nell’immaginario come emblema della madre battagliera, ma prima di tutto è una grande donna».

Anche se oggi sul fronte del diritto di famiglia sono state vinte tante battaglie, c’è ancora molto da fare per arrivare a una vera parità tra uomo e donna: quanto è attuale il testo di Eduardo?
«Da questo punto di vista, è senz’altro molto attuale. Si tratta di una commedia di grande impegno civile e provocatoria, che quando fu rappresentata per la prima volta sollevò un’infinità di discussioni. Sul tema dei diritti dei figli illegittimi, allora ancora indicati sui registri ufficiali come “figli di N.N.”, contribuì a sostenere la legge poi approvata l’anno seguente. Per questo, Filumena Marturano è un testo che continua a veicolare importanti valori: la parità tra uomo e donna, il bisogno di superare ogni disparità di trattamento tra il lavoro femminile e quello maschile».

Da giovanissima, debuttò proprio con Eduardo: che ricordi ha di lui?
«Forse per la mia giovane età, fu sempre molto dolce con me: era un mito vivente, eppure lasciava parecchia libertà all’attore».

Francesca Pinaffo

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