TRASPORTI Se le ultime dichiarazioni ufficiali della Regione preventivano la riapertura della linea ferroviaria Asti- Alba non prima del 2020, a proporre un piano alternativo è il tavolo tecnico per la mobilità sostenibile, nato più di un anno fa per promuovere la riattivazione dell’importante collegamento tra le colline Unesco. A partire da uno studio dell’agenzia della mobilità piemontese, i tecnici dell’associazione hanno pensato a un programma operativo articolato in due fasi distinte, che tiene conto del problema principale della tratta: la galleria Ghersi – all’altezza di Neive – i cui problemi strutturali hanno determinato nel 2010 la chiusura dell’Asti-Alba.
Spiega l’architetto Giovanni Currado, presidente del tavolo tecnico: «La galleria divide la linea in due parti, che potrebbero essere riattivate con tempistiche differenti. Per quanto riguarda il tratto compreso tra Asti e Castagnole delle Lanze, non esistono problemi di grave entità, tanto che sarebbe possibile riaprirlo fin da subito. Vista la mancanza di binari d’incrocio, però, al momento sarebbe necessario limitarsi a una corsa ogni due ore, comunque più efficiente rispetto ai trasporti pubblici su strada. Per quanto riguarda il collegamento con Alba, in questa prima fase si continuerebbe a fare affidamento sugli autobus».
Per riattivare totalmente la linea è necessario attendere la sistemazione della Ghersi, che per la Regione implicherà una spesa di circa 18 milioni di euro: «Sarà necessario avere il maggior numero di corse possibili. Per questo, rispetto allo studio dell’agenzia, abbiamo pensato a miglioramenti. Prima di tutto, è necessaria la creazione di un binario d’incrocio all’altezza della stazione di Isola d’Asti: si tratta dell’unica soluzione possibile per avere una corsa ogni ora, in entrambe le direzioni». Il tavolo tecnico presenterà il progetto nei prossimi giorni all’assessore regionale Francesco Balocco.
Francesca Pinaffo