I 19 ritratti in blu di Pietro Chiodi opera di Chiezzi

I 19 ritratti in blu di Pietro Chiodi opera di Chiezzi

ALBA Il maestro Pietro Chiodi, filosofo e partigiano: è il titolo di una serie di dipinti che il pittore Pino Chiezzi ha voluto dedicare, negli ultimi due anni, alla figura di Chiodi (1915-1970), il professore bresciano di storia e filosofia che nei licei e nell’università, oltre che nella vita pubblica e nei rapporti di amicizia, ha lasciato di sé un ricordo e un’impronta formativa, di indiscutibile intensità.

Lo testimoniano ancora oggi i suoi ex allievi, tra cui molti albesi, avendo Chiodi insegnato per quasi vent’anni, fino al 1957, al liceo classico Giuseppe Govone: sempre ne vien fuori il ritratto di un docente non cattedratico né sonnacchioso, ma carismatico e stimolante, ironico, critico, disponibile. Chiodi è anche, naturalmente, l’autore di Banditi, il diario-memoriale sulla Resistenza che piacque, tra gli altri, a Fortini; l’allievo e collega di Nicola Abbagnano all’Università di Torino; lo studioso e traduttore di Martin Heidegger, di cui ha fondato il lessico italiano eccetera eccetera…. Ma quanto al didatta, quella è davvero una realizzazione – si può dire un’opera – di Chiodi che conserveranno per sempre soltanto i suoi studenti.

Beppe Fenoglio, che fu tra i primi, e poi ne divenne amico, disse di lui che aveva saputo «spalancare menti e coscienze». Spinto dallo stesso vivido ricordo ha agito Giuseppe Chiezzi, allievo di Chiodi al liceo classico Vittorio Alfieri di Torino, dove si è diplomato nel 1962. Laureatosi poi in ingegneria, Chiezzi ha anche partecipato attivamente, nelle file del Pci, alla vita politica e amministrativa piemontese, assumendo diversi incarichi elettivi tra il 1970 e il 2005, anche in veste di consigliere regionale e presidente della commissione cultura della Regione Piemonte.

Il suo omaggio a Chiodi, che si è tradotto in 5 tele e 14 più piccoli studi per un ritratto, a formare una speciale ricognizione, non ha né il tono né l’intenzione di una celebrazione clamorosa o retorica: semmai, è il tentativo di rinnovare un rapporto personale, di cogliere l’essenza della persona ritratta, con una solo apparentemente paradossale ricopertura di colore.

La serie di opere infatti è una sequenza di variazioni in blu, in cui campiture di colori acrilici scompongono e ricompongono il volto di Chiodi, con un effetto grafico interessante e tutt’altro che freddo; il punto di partenza è un ritratto a matita, ricavato da una fotografia di Aldo Agnelli.

Ora, su iniziativa dell’Associazione ex allievi del liceo Govone, che è entrata in contatto con un appassionato gruppo di ex alfieriani, i ritratti di Pino Chiezzi saranno esposti per la prima volta ad Alba, proprio nella biblioteca del liceo.

La mostra, che sarà illustrata da un catalogo introdotto dal pedagogista e critico d’arte Francesco De Bartolomeis, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Alba, sarà inaugurata sabato 27 ottobre e ricadrà dunque nella ricorrenza dei ventitré giorni della città (10 ottobre-2 novembre 1944).

e.b.

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