La gestione delle emergenze è da rivedere

La gestione delle emergenze è da rivedere

SOMANO Si è tenuto sabato scorso nel salone polifunzionale Michele Ferrero il seminario formativo “Il ruolo degli enti locali nel nuovo codice della Protezione civile. Pianificare, gestire, comunicare: le tre responsabilità chiave”. L’incontro è stato voluto dall’Uncem per presentare i dispositivi previsti nel nuovo codice della Protezione civile recentemente approvato dal Parlamento.

Dopo l’introduzione del sindaco Claudio Paolazzo e di Roberto Bodrito, presidente dell’Unione montana Alta Langa, Marco Bussone, presidente nazionale di Uncem, è entrato nel vivo dell’incontro. «Non occorre andare troppo indietro nel tempo per comprendere che alcuni aspetti di gestione delle emergenze in Italia vanno rivisti», ha detto ricordando il nubifragio che il 20 agosto ha causato 12 morti tra Civita, Raganello e San Pietro Lametino. «È indispensabile che i sindaci abbiano migliori strumenti operativi: l’accusa che fu rivolta al sindaco di Civita era di non aver messo in moto tutto quello che era possibile per evitare il danno. Purtroppo, talvolta accade che in certe zone d’Italia un primo cittadino riceva allerte rosse ogni due mesi e gialle ogni mese. Per prima cosa va perciò rivisto il sistema di allerta, così come va prestata maggiore attenzione ai piani di Protezione civile, dal momento che l’80 per cento di essi è inadeguato. Talvolta addirittura piani di Comuni che appartengono alla stessa vallata risultano non comunicare tra loro», ha aggiunto Bussone.

Luca Veltri, esperto di pianificazione locale e di Protezione civile dello studio Quesite, ha approfondito il nuovo codice che definisce le attività della Protezione civile, quali previsione e prevenzione, e stabilisce le responsabilità dei sindaci in situazioni di emergenza: «Il sindaco è responsabile dell’adozione dei provvedimenti urgenti per prevenire ed eliminare gravi pericoli per l’incolumità pubblica, dello svolgimento dell’attività di informazione alla popolazione sugli scenari di rischio e della pianificazione e del coordinamento dell’attività di assistenza alla popolazione colpita», ha spiegato Veltri, aggiungendo che, qualora l’evento non possa essere fronteggiato da mezzi a disposizione del Comune, il sindaco dovrà richiedere l’intervento di forze e strutture operative regionali e nazionali. La sua sarà una responsabilità politica e non più tecnica.

Molto importante, secondo Veltri, è tenere sempre presente che i sistemi di allerta sono da considerare di tipo probabilistico (come le previsioni del tempo, nda), mentre Roberto Gagna, presidente del Coordinamento provinciale della Protezione civile, ha spiegato quanto sia fondamentale che i sistemi di allerta collaborino.

È anche intervenuto Michele Pianetta, vicepresidente di Anci Piemonte, sottolineando le differenze tra gli interventi tenuti in città e fuori città, mentre Franco Giorgio (L’arca consulenza assicurativa) ha trattato le possibili tutele di amministratori e non solo.

Debora Schellino

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