Il Salotto di Controtempo chiude con grandi personaggi del Mondo del vino

Il consorzio ora programma il futuro

SOMMARIVA DEL BOSCO Si chiude il programma della prima stagione del “Salotto di Controtempo”, festival culturale e musicale che ha animato i venerdì e i sabati di novembre del teatro Bongioanni (Viale delle scuole) di Sommariva del Bosco.

Dopo le Fake news, il teatro e il galateo con la contessa Barbara Ronchi della Rocca, venerdì 30 novembre sarà la volta di Racconti DiVini, storie legate al mondo del vino.

Nel ruolo di intervistatore Sergio Miravalle, giornalista di lungo corso, direttore del periodico “Astigiani” e grande conoscitore del mondo del vino.

Tra i relatori il presidente del “Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani” Matteo Ascheri, titolare dell’unica cantina in territorio braidese, erede di una famiglia di barolisti tra i più apprezzati del mondo. Claudio Rosso si divide tra il ruolo di editore di Radio Alba e produttore di vino nella tenuta di Clavesana, Giulia Negri “Barologirl”, giovane produttrice di La Morra che prosegue la storia di una famiglia che fa vino da 150 anni a Serradenari. Giulia si racconta: «Non si può passare la vita a sbadigliare. La mia avventura inizia pochi anni fa: volevo fare il vino a modo mio. Adoravo i miei amici “garagistes” con i loro vini eretici, senza dogmi. Poche bottiglie da sogno, create da artigiani della vigna con gli occhi fissi sul domani. Quando la mia famiglia mi ha dato la possibilità di coltivare i miei grappoli come volevo e di farmi una piccola cantina, ho scelto di puntare sul Barolo, sul Pinot Nero e sullo Chardonnay»

Chiude il poker d’assi del mondo dell’enologia Marco Chinazzo, produttore di vino e, da qualche anno, anche un runner estremo. È arrivato alla corsa dopo quello che si potrebbe definire un brutto periodo: un divorzio, il rischio di perdere l’affetto di Rebecca, sua figlia, una crisi generalizzata che lo ha portato a mettersi in discussione. Tre sono gli anni da incubo che passa. Finché qualcosa scatta. Si può chiamarlo istinto di sopravvivenza, voglia di distrarsi o di tenere la mente occupata con la sensazione della fatica fisica, ma Marco si ritrova un giorno a correre.

La serata è a ingresso libero

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