Il giorno del premio San Giuseppe

ALBA Bruno Vespa ha ricevuto, sabato scorso, il premio San Giuseppe. Nell’insolito ruolo di intervistato, il conduttore di Porta a porta ha risposto alle domande di Roberto Cerrato, presidente del centro culturale San Giuseppe, e del nutrizionista Giorgio Calabrese, spesso suo ospite in trasmissione.

Il giorno del premio San Giuseppe
Roberto Cerrato, Bruno Vespa e Giorgio Calabrese
Il giorno del premio San Giuseppe 1
I nasi rossi.

«Conservo lo sguardo di un giovane cronista», ha detto l’ex direttore del Tg1: una dichiarazione che, in parte, spiega il titolo dell’ultima sua fatica letteraria: Rivoluzione. «Dopo tanti anni mi sono ritrovato a scrivere un libro che indaga la politica, perché l’alleanza Cinquestelle-Lega è un fatto nuovo. Un incontro fra due realtà politiche diversissime, segnato dalle sofferenze degli ultimi mesi».

Il ricordo del caso Moro, definito dal giornalista «l’esperienza professionale più importante della mia vita», è stato occasione per rievocare la visita dello statista ad Alba nel 1967, grazie all’ex sindaco Ettore Paganelli. Non sono mancati momenti più leggeri, gestiti brillantemente dal conduttore televisivo e, all’insaputa di molti, produttore vinicolo di successo: «Sono appassionato di vino da moltissimi anni e da qualche tempo lo produco in Puglia. Amo molto il vino di queste zone, e devo riconoscere ai produttori locali di essere stati in grado di aggiornarsi sino a raggiungere un livello qualitativo straordinario». In occasione della premiazione, la fondazione Cagnasso ha distribuito i contributi di solidarietà a nove associazioni del Cuneese. Renato Cagnasso ha consegnato gli assegni a Fiori sulla Luna di Cuneo, impegnata nel sostegno a bambini affetti da malattie neurologiche; a Mai più sole di Savigliano, centro di prevenzione della violenza contro le donne; ad Arcobaleno Vip di Alba e Bra e Côni Vip di Cuneo, che utilizzano la clown terapia negli ospedali, utile soprattutto ai bambini; a Ludica di Alba che con la sua Stanza ha creato uno spazio pensato per i ragazzi con disabilità, a sostegno delle loro famiglie; alla casa famiglia San Luca della comunità Papa Giovanni XXIII di Alba, nella quale sono stati accolti da una mamma e un papà, genitori di quattro figli, altri 13 bimbi e ragazzi allontanati dalle loro famiglie; al volontariato vincenziano di Alba, che promuove il sostegno ad anziani e famiglie disagiate.

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Renato Cagnasso con don Gigi Alessandria e Roberto Cerrato.

È seguita la Caritas di Alba, nella persona di don Gigi Alessandria, che offre ospitalità ai senzatetto e ai disagiati, provvedendo ai pasti, alla cura e igiene. Infine è toccato a don Dino Negro, parroco del Duomo, per il progetto Betania, che aiuta le persone in difficoltà economica.

Alessio Degiorgis

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