Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: cinque condanne

Violenza sessuale, due arresti nell’Astigiano

ASTI Il giudice del Tribunale di Asti Giorgio Morando ha emesso cinque sentenze di condanna per altrettante persone residenti ad Alba, nell’ambito di un processo in cui sono coinvolte 62 persone imputate – a vario titolo – di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, possesso di documenti di identità bulgari contraffatti e altri reati.

I condannati sono quattro macedoni e una donna romena, di età compresa tra i 29 e i 53 anni, considerati le menti dell’operazione “Macedonia”, condotta dai carabinieri di Alba e del reparto operativo di Cuneo, coordinati dalla pubblico ministero Giorgio Nicola. A conclusione delle indagini, nel mese di giugno dello scorso anno, erano state arrestate 35 persone e denunciate altre 171.

I cinque, accusati di aver compiuto “atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso o la permanenza di macedoni irregolari”, “assumendoli alle proprie dipendenze usando carte di identitàbulgare contraffatte” sono stati giudicati con il rito abbreviato: le condanne sono a cinque anni e otto mesi Perica Stojanovski, a tre anni e otto mesi per Todorcho Zashev, a tre anni e due mesi per Zoranco Sarafimov, che sono già reclusi in carcere, e a tre anni e un mese per Mariana Malacu, convivente di Stojanovski, e a due anni e otto mesi per Pavle Velkov. I legali hanno preannunciato che ricorreranno in appello.

Il processo prosegue per altri 45 macedoni, in parte ancora irreperibili, in possesso di documenti falsi da cittadini bulgari, che venivano utilizzate per poter lavorare nelle vigne come cittadini europei, in cooperative agricole gestite dai loro connazionali, e per due albesi accusati di aver dato alloggio a stranieri senza permesso di soggiorno, che il giudice ha rinviato a giudizio.

Adriana Riccomagno

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