Maria Carla Mantovani e Il fulcro dell’Universo, a La bookeria di Alba martedì 19 febbraio

Per il quarto e ultimo appuntamento di febbraio, del calendario Tra un caffè e un cappuccino, La bookeria ha deciso di proiettare la saletta al numero 8 di via Paruzza ad Alba in un probabile futuro, attraverso remote galassie. A guidare i lettori in questo viaggio siderale sarà Maria Carla Mantovani, che presenterà il suo romanzo di fantascienza intitolato Il fulcro dell’universo.

Ambientato in una Terra che ha già incontrato una civiltà aliena, Il fulcro dell’universo esplora il delicato equilibrio tra bioetica e sperimentazione scientifica, immaginando una società nella quale si teme che la civiltà umana finisca annientata dall’abuso della intelligenza artificiale. L’appuntamento sarà alle ore 18 di martedì 19 febbraio.

Ingresso libero. Per informazioni: www.labookeria.it ,  https://www.facebook.com/mybookeria/ , oppure 320-1427839.

 Intervista con l’autrice Maria Carla Mantovani

Quando ha iniziato a scrivere e per quale motivo?

«Ho sempre scritto tanto negli anni delle superiori e dell’università, ma si trattava di parodie di libri che mi piacevano o di scherzi con mia sorella: una mandava un capitolo e l’altra le rispondeva, cose di questo tipo. Nel 2015, però, ho cominciato a pensare di mettere per iscritto tutte le idee che mi frullavano in testa, così ho cominciato a scrivere veri e propri romanzi».

Cosa la attrae del genere fantascienza? C’è un autore del settore che l’ha influenzata?  

«La fantascienza, come tutto il genere fantastico, permette di lasciare libera l’immaginazione e di inserire scenari molto articolati: pensare a nuove invenzioni, nuove tecnologie è stimolante e divertente. Per quanto mi piacciano tanti autori di fantascienza non saprei dire quale mi ha influenzata di più: sicuramente Asimov ha lasciato un segno così grande che, almeno per me, risulta quasi una base imprescindibile su qualunque tematica sulla robotica. Come stile, invece, credo di essere più influenzata da Dan Brown e dalla sua prosa più cinematografica».

Qual è l’ostacolo e quale la soddisfazione più grande che incontra nello scrivere?

«L’ostacolo più grande è quello di trovare il tempo: io, ammetto, scrivo velocemente e senza esitazioni, ma trovare tutti i giorni un’ora di tranquillità, senza che nessuno ti disturbi, non è facile. Inoltre, io inizio a scrivere solo quando ho le idee chiarissime, quindi magari ho bisogno di un paio di mesi di silenzi assorti fissando il muro. La soddisfazione più grande è quando qualcuno che lo ha letto ti dice di essersi affezionato ai personaggi».

Il fulcro dell’universo La trama.

Dopo anni di esplorazione dello spazio, il genere umano ha finalmente trovato una potente sorgente di energia nel Fulcrum, un minerale originario di Plutone, che ha consentito il viaggio intergalattico e ha portato gli umani sul pianeta Areva, il cui popolo di alieni antropomorfi è stato messo in ginocchio dall’abuso dell’intelligenza artificiale.

L’assemblea della Terra è diretta dal presidente Bianchi, un individuo ambiguo e corrotto; a lui si oppone l’ordine di stampo militare e monastico degli Zhi, addetti al controllo della tecnologia e alla vigilanza delle questioni bioetiche, guidati dal superiore Nath.
Il conflitto si fa aperto quando Bianchi decide di far arrestare Nath, dando origine a una serie di rappresaglie reciproche che porteranno la guerra a divampare nell’intero universo conosciuto e tra i popoli che lo abitano.

L’adepta Edith Dasher, guardia del corpo e legata al Presidente, e l’irreprensibile Zhi Conrad Logan si ritroveranno in fazioni opposte, in una lotta sempre più sanguinosa dove nulla è come sembra.

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