CANALE È stato presentato la scorsa settimana alla popolazione e ai professionisti il Piano comunale del colore. Uno studio fortemente voluto dall’Amministrazione Faccenda, che ha incaricato della stesura gli architetti Paolo Sibona e Lorenzo Prizzon. «La nostra intenzione è di creare uno strumento che, nell’arco di dieci-quindici anni, possa portare a risultati visibili, per migliorare l’aspetto estetico del centro storico», ha spiegato il sindaco aprendo l’incontro.
Il Piano colore, affiancato al regolamento edilizio, rappresenta una guida in più per i cittadini che, nel caso di interventi sugli immobili del centro storico, potranno contare su suggerimenti nell’individuazione dei colori per tinteggiare le facciate degli edifici e anche su un ausilio nella scelta delle finiture più idonee al contesto (serramenti, cornici, insegne, zoccolature, ringhiere). «Il Piano regolatore individua sei categorie di edifici, tra cui quelli totalmente estranei al contesto, e per gli stessi edifici, definisce tipologie di intervento. Con il Piano colore non abbiamo modificato le categorie, ma suggeriamo una linea guida nel momento in cui occorrerà recuperare tali edifici», ha spiegato l’architetto Sibona.
«Ci è stato richiesto di prestare attenzione alle categorie 6, ossia agli edifici di recente costruzione o agli interventi in contrasto ambientale: noi abbiamo distinto tra 6A, ovvero edifici fuori scala rispetto al contesto di riferimento e che difficilmente si prestano a una riconversione, e 6B, sempre estranei al contesto ma che maggiormente si prestano a una conversione e integrazione nell’edilizia tradizionale, trattandosi per lo più di rimaneggiamenti di pre-esistenti edifici di matrice storica» ha concluso Sibona.
Allegata al Piano colore c’è anche la tavolozza delle coloriture ammesse, con 60 tinte possibili, tali da consentire libera espressione creativa ai professionisti che interverranno sugli immobili.
Elena Chiavero
