Vaccinazioni: anche ad Alba qualche genitore a rischio di sanzione

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ALBA  Malgrado la richiesta di un decreto legge d’urgenza avanzata nei giorni scorsi dal vicepremier Matteo Salvini, ieri la legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale è entrata nella sua fase sanzionatoria. Per gli asili nido e le scuole dell’infanzia, si prevede l’esclusione dei bambini i cui genitori non hanno presentato  la certificazione originale comprovante l’adempimento delle dieci vaccinazioni obbligatorie previste per legge.

Si è riacceso così il dibattito sulla normativa approvata nel 2017, ricordata con il nome dell’allora ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, entrata pienamente in vigore quest’anno dopo la proroga accordata nel 2018 dal nuovo Governo. Quest’ultimo ha già annunciato l’avvio dei lavori per un nuovo provvedimento in materia, che potrebbe già venire alla luce ad aprile e che renderebbe l’obbligo vaccinale flessibile, cioè previsto solo in caso di emergenze sanitarie o di compromissione dell’immunità di gruppo. E anche se questo potrebbe essere l’ultimo anno di vita per la legge Lorenzin, ad oggi è in vigore e così da ieri sono scattate le esclusione dagli asili nido e dalla scuola dell’infanzia. Abbiamo interpellato i dirigenti scolastici albesi per capire com’è la situazione sotto le torri. Come commenta Alessandro Zannella, preside dell’istituto comprensivo Piave-San Cassiano, “non ci sono stati casi di esclusione: un grande lavoro è già stato fatto lo scorso anno in fase di preiscrizione, invitando i genitori a adempiere all’obbligo vaccinale, così da non dover arrivare a prendere decisioni drastiche”.

Un quadro simile è tracciato da Gabrielle Benzi, dirigente del Centro storico: “Il grosso del lavoro è già stato fatto l’anno scorso. Nel momento delle preiscrizioni, abbiamo inviato i genitori a vaccinare i figli, ottenendo una buona risposta. Abbiamo rifiutato l’iscrizione a un unico bambino, i cui genitori hanno presentato una certificazione per dimostrare l’impossibilità di sottoporlo ad alcune vaccinazioni: dal momento che per noi dirigenti documenti di questo tipo non sono validi, abbiamo rinviato la questione all’Asl”. Alla Moretta, invece, la dirigente Vilma Proglio parla “di verifiche ancora in atto”. Mentre Pierluigi Rocca, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo del Mussotto, preferisce non fare dichiarazioni. L’obbligo vaccinale non riguarda soltanto i bambini del nido e della materna, ma tutti gli studenti fino a 16 anni. Per le scuole dell’obbligo, la sanzione non consiste nell’esclusione da scuola, ma in un’ipotetica sanzione pecuniaria nei confronti dei genitori degli studenti non in regola.

E anche sotto le torri non mancherebbero i casi a rischio di sanzione: “Alle elementari e alle medie del Centro storico, qualche caso c’è, ma sono decisamente pochi”, spiega Benzi. Anche al quartiere Piave – Cassiano “non mancano i casi, ma di sicuro siamo sotto alla decina, tanto che abbiamo superato di molto il 95 per cento di copertura vaccinale previsto per legge”, commenta Zannella.

Per questi casi competente a comminare la sanzione non sarebbero i presidi, ma l’Asl. Il condizionale è d’obbligo, come risulta dal quadro tracciato dal direttore del servizio vaccinazione della Cn2 Franco Giovanetti: “Dal momento che è al vaglio in Parlamento una nuova normativa sull’obbligo vaccinale, la Regione ha sollevato le Asl dall’obbligo di comminare sanzioni pecuniarie ai genitori dei bambini e dei ragazzi non vaccinati”. Nessuna sanzione in denaro dunque per chi non è in regola alla scuola dell’obbligo, a cui eventualmente saranno rivolti dall’Asl Cn2 appelli a vaccinarsi.

Francesca Pinaffo

 

 

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