Il 5G può attendere: nei cinque Comuni la situazione è di stallo

L’alta Langa sperimenta la tecnologia 5G

ALTA LANGA La tecnologia di quinta generazione, detta 5G, che dovrebbe portare elevata velocità di download, connettività multipla dei dispositivi e risparmio energetico in provincia di Cuneo, non è ancora pronta a decollare. Tra i 120 Comuni che avrebbero dovuto partecipare a una sperimentazione su scala nazionale (29 in Piemonte) erano stati scelti, tra gli altri, Trezzo Tinella, Cerretto Langhe, Paroldo, Roascio e Marsaglia. La situazione è ferma, i contatti con i gestori sono stati sporadici e affidati in alcuni casi a semplici lettere di rassicurazione.

L’impressione è che i sindaci coinvolti considerino l’iniziativa più come un problema che un’opportunità. I motivi stanno nelle perplessità e nelle preoccupazioni per una tecnologia basata su onde che, secondo alcuni esperti, potrebbe portare a rischi per la salute a causa degli alti livelli di elettrosmog. Molti sono stati i mugugni e le proteste degli abitanti dell’alta Langa, preoccupati per qualcosa che non conoscono e che sembra calato dall’alto.

Il sindaco di Cerretto Langhe Davide Sobrero, che aveva ricevuto un volantino di un movimento che si opponeva al 5G, sta studiando nel dettaglio la questione e, dopo l’estate, ha intenzione di organizzare un incontro di approfondimento con gli altri Comuni coinvolti nella sperimentazione, a cominciare da Trezzo Tinella, dove si è da poco insediato il primo cittadino Alberto Cerrino. Segue con attenzione l’evolversi del progetto anche il sindaco di Marsaglia, Franca Biglio, che ci ha confidato di non avere novità, ma di voler avere un quadro più completo. Tutto fermo anche a Paroldo, dove il sindaco Pier Carlo Adami non si aspetta novità a breve.

L’Autorità per la garanzia nelle comunicazioni (Agcom) specifica che l’onere di realizzare la copertura sarà a totale carico degli operatori e «dovrà avvenire nel pieno rispetto della normativa in materia di limiti elettromagnetici, su cui vigilano le Agenzie regionali di protezione dell’ambiente».

Daniele Vaira

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