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Riconsegnati 350 ex voto sottratti cinquant’anni fa

ALBA Sono nelle mani dell’Ufficio beni culturali della diocesi i circa 350 dipinti ex voto rubati tra gli anni Sessanta e Settanta – oltre che ad Alba, a Ceresole, Cherasco, Benevello, Lequio Berria, Magliano Alfieri, Monchiero, Montà, Narzole e Verduno – e recuperati dai Carabinieri di Monza del Comando tutela patrimonio culturale comandato dal colonnello Alberto Deregibus.

Riconsegnati 350 ex voto sottratti cinquant’anni fa

È solo una parte, consistente, degli oltre cinquemila quadretti votivi ritrovati in due musei di Lombardia e Piemonte, estranei alle sottrazioni, ai quali erano stati donati da un collezionista poi morto nel 2004. L’indagine era partita quattro anni fa grazie all’intuito di un carabiniere che aveva notato la locandina di una mostra di ex voto a Milano. Ad aprile l’operazione era stata presentata a Milano, svelando, tra l’altro, anche che quasi seicento dipinti provenivano dal Messico, al quale sono stati restituiti, e che i restanti mancavano da chiese, in prevalenza santuari mariani, di un po’ tutta Italia.

I primi ex voto albesi erano tornati in diocesi già da giugno 2018, ma non ne erastata data notizia perché le indagini erano ancora in corso. «Stiamo procedendo alla schedatura delle opere», dice Silvia Gallarato, direttrice del Museo diocesano. «Solo una volta terminata questa le opere saranno restituite alle parrocchie di provenienza. Mi piacerebbe anche organizzare una mostra». La schedatura prevede l’inserimento di dati e immagini nell’Inventario delle opere e dei beni storici della diocesi di Alba, promosso dalla Conferenza episcopale.

 

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Silvia Gallarato, direttrice del Mudi.

Gli ex voto, spiega Gallarato, «sono manufatti di varia foggia e materiale, offerti a Dio, alla Madonna o ai santi come segno di riconoscenza per una grazia in occasione di uno scampato pericolo o una guarigione. Una testimonianza di fede popolare che prende la forma di oggetti di vario tipo, dai cuori di lamina argentata ai diffusi quadretti, dipinti su lamine di metallo, tavolette di legno, tele, sui quali erano rappresentati l’episodio – di cui è riportata sempre la data – o persone in preghiera al capezzale di un malato. Numerosi sono quelli che si riferiscono a eventi bellici. Erano realizzati o da pittori specializzati nel genere o da dilettanti, che utilizzavano anche materiale di riuso. Nella nostra diocesi i più antichi presenti sono del Seicento, e sono anche una testimonianza dell’abbigliamento e delle suppellettili dell’epoca». A Cherasco gli ex voto provenienti da Madonna delle grazie furono oggetto di due mostre, nel 2011 – “Gli ex voto raccontano”, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia – e poi nel 2012 – “250 anni di preghiera”, in occasione dell’anniversario di fondazione del santuario.

Sulla base del lavoro di catalogazione , sarà aggiornato anche il portale BeWeb (beweb.chiesacattolica.it/benistorici) che conserva e rende fruibili i beni archivistici, bibliografici, storici e artistici di 226 diocesi italiane conservando quattro milioni di dati.

Paolo Rastelli

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