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Albesi nell’Olimpo della tecnofinanza

Ventenni, con la loro Young hanno fatto passi da gigante nel settore criptovalute

ALBA «Negli ultimi mesi siamo decisamente cresciuti»: lo dice al telefono, dal Web summit di Lisbona, la più importante conferenza tecnologica al mondo, l’albese Andrea Ferrero. Classe 1998, un anno fa ha fondato Young, innovativa start up che sta facendo passi da gigante nel mondo delle criptovalute.

Insieme a lui, altri cinque coetanei, conosciuti sui banchi dell’istituto superiore Vallauri di Fossano, per poi proseguire il loro percorso al Politecnico di Torino: gli albesi Samuele Raimondo, Alexandru Stefan Gheban e Daniele Rinaldi, oltre a Marco Ciarmoli di Sommariva del Bosco e Andrea Carollo di Fossano. Al gruppo, poi, si è aggiunto Alessio Abrate di Cherasco. Li avevamo lasciati qualche mese fa, con il lancio del loro primo prodotto: Stepdrop, un’applicazione per il cellulare che permette di acquisire criptovalute camminando. Il luogo in cui utilizzarle è Young platform, la loro “creatura”, una piattaforma per acquistare e vendere bitcoin e le altre monete digitali. Presentata la scorsa settimana a Lisbona e pronta a essere lanciata sul Web, è un prodotto innovativo per il modo in cui si rivolge agli utenti, come spiega Andrea: «Oltre il 40 per cento della popolazione adulta è al di fuori del sistema bancario: dopo la crisi del 2008, le criptovalute hanno aperto un nuovo capitolo nella storia finanziaria. Ma fino a oggi le piattaforme di compravendita sono state sviluppate come realtà complesse, poco accessibili da chi non è del settore: da qui la nostra idea di creare un prodotto intuitivo, con il massimo livello di privacy e di sicurezza. I primissimi risultati sono più che positivi: sono già 4mila gli investitori, di cui il 50 per cento si trova per la prima volta ad avere a che fare con i bitcoin».

Albesi nell’Olimpo della tecnofinanza

Un mondo, quello delle criptovalute, in cui la fiducia è un elemento fondamentale: «C’è un interesse crescente verso questi investimenti, ma c’è anche molta paura, nonostante sia un mercato destinato a crescere. Grazie a Stepdrop, siamo riusciti a crearci una community di 150mila persone, con una previsione di crescita a 250mila entro la fine dell’anno».

Una fiducia dimostrata anche dalla campagna di crowdfunding che Young ha lanciato sul sito inglese Seedrs e che in pochi mesi ha raccolto 787mila euro, da parte di 751 investitori italiani e stranieri: «In questo modo, siamo riusciti a concludere l’ultimo aumento di capitale, portando l’azienda a una valutazione complessiva di oltre 9 milioni di euro. È il segno tangibile che moltissime persone credono nel prodotto che abbiamo sviluppato: la nostra campagna su Seedrs è la più grande mai realizzata fino a oggi in Europa nel settore, per numero di investitori e per la cifra raccolta». Nel frattempo, è già stato sviluppato il terzo prodotto di Young: la versione Pro della piattaforma, per gli investitori professionisti, che verrà lanciata a dicembre. La base dell’azienda, in cui oggi lavorano a tempo pieno 18 persone, con un’età media molto bassa, rimane l’Incubatore del Politecnico di Torino, al quale si sono aggiunte una sede a Londra e una in Estonia, necessaria per avere una copertura legislativa. È proprio questo il nodo centrale: «Se inizialmente abbiamo aperto una sede all’estero perché in Italia la regolamentazione sulle criptovalute è incompleta, oggi abbiamo deciso di fare il ragionamento opposto: concentrarci sul nostro Paese perché si arrivi a una vera normativa».

La strada intrapresa è un dialogo con Banca d’Italia e Consob: «Visto il livello richiesto, da novembre non sono più amministratore unico dell’azienda, ma abbiamo dato vita a un nuovo consiglio d’amministrazione, nel quale è entrato a fare parte Mariano Carozzi, bancario e grandissimo esperto in materia di tecnofinanza, che avrà un ruolo centrale su questo fronte», spiega Andrea, che conclude: «Vorremmo fare di Young platform il primo portale italiano di criptovalute completamente regolamentato: è questo il nostro prossimo obiettivo».

Francesca Pinaffo

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