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Quartieri: intervista con il presidente del Centro storico

Quartieri: intervista con il presidente del Centro storico

QUARTIERI  Da questo numero Gazzetta propone una serie di interviste ai presidenti dei comitati di quartiere, per approfondire le motivazioni alla base delle loro attività. Abbiamo incontrato Attilio Cammarata, presidente di Centro storico, che vive ad Alba da quando era bambino.

Sessantadue anni, Attilio lavora all’istituto scolastico Piera Cillario. In molti lo conoscono per il suo impegno in città e come presidente dell’associazione culturale San Giovanni.

Ha seguito, sin dalla loro creazione, i comitati di quartiere. Come nacquero?

«Prima che una delibera comunale li costituisse ufficialmente, all’incirca 10 anni fa, erano presenti sul territorio gruppi di cittadini auto- organizzati. Alcune realtà erano più forti, numericamente, di altre, ma ciò che le caratterizzava era la spinta dal basso. I comitati, ancora oggi, si compongono di cittadini mossi da spirito di servizio, volontari che prestano il loro tempo alla comunità ed elaborano idee utili al miglioramento della qualità di vita nel proprio quartiere».

Da alcuni anni, i comitati di quartiere fanno parte della “macchina” comunale. Eppure non mancano le incomprensioni con l’Amministrazione, indipendentemente dal colore politico di quest’ultima. Perché?

«Io credo che, a volte, sia stato frainteso il nostro ruolo. Il compito di un comitato è quello di raccogliere le idee, le critiche e le proposte provenienti dalla propria zona. Il comitato non sostituisce il consigliere comunale ma, piuttosto, lo aggiorna, consegnando a lui le sollecitazioni raccolte. Ma attenzione: non è sufficiente prestare orecchio. Occorre il confronto tra Amministrazione e cittadini: è il sale della polis».

Venendo alle questioni portate avanti dal Centro storico. Se dico sicurezza…

«Un tema che segnaliamo da diversi anni, senza ricevere risposte, a nostro giudizio, sufficienti. Un problema ampio che non può essere indagato da un’unica prospettiva. Occorre creare una comunità più giusta e attenta e questo lo si ottiene portando la gente ad abitare il proprio quartiere, non a chiudersi in casa. Penso ai tanti anziani che vivono soli, ma anche ai problemi dei piccoli commercianti che faticano sempre più. Sono fenomeni complessi che meritano risposte di lungo periodo».

Il turismo rischia di rivelarsi un problema?

«I turisti sono i benvenuti ma occorre dotare la città dei servizi necessari ad accoglierli. Il centro soffre perché congestionato dal traffico, con ricadute serie sulla qualità ambientale. Come sosteniamo da tempo, insieme ad altri comitati, occorre rivedere la viabilità alla luce delle trasformazioni che interessano città e territorio».

L’Amministrazione ha stanziato risorse ingenti per il rifacimento di piazza Ferrero. Che cosa ne pensa?

«Ho appreso da Gazzetta. Ho le mie riserve, non la reputo un’opera prioritaria. Sulla stessa piazza persiste un problema relativo agli attraversamenti pedonali. Il fatto che non siano regolati, causa tempi d’attesa imprevedibili e incolonnamenti evitabili».

CENTRO: NUMERI, CONFINI E NOMI

Ad Alba gli aventi diritto al voto sono 25.280, 4.840 vivono nel quartiere Centro storico; alle recenti amministrative votò il 70 per cento. Il Centro storico è delimitato dal Tanaro  e dalla linea ferroviara, affacciandosi sui quartieri Mussotto, Vivaro, Piave e Moretta corso Langhe. Il Centro storico comprende anche la zona collinare di Boffa e Altavilla.  Il presidente del comitato di quartiere,  eletto nel 2011 e confermato nel 2016, è Attilio Cammarata; i vicepresidenti sono Ezio Balocco e Renzo Binello. Completano il comitato: Valentina Cirio, Silvio Rolando, Giuseppina Migliaccio e Adele Romano.

Alessio Degiorgis

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