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Croce rossa albese: sempre presente dove c’è bisogno, grazie ai suoi 436 volontari

Croce rossa albese: sempre presente dove c’è bisogno, grazie ai suoi 436 volontari 2

ASSOCIAZIONI  «Capire dove c’è bisogno e farci trovare pronti»: secondo Luigi Aloi è questa la missione fondamentale della Croce rossa italiana, di cui è presidente per il comitato di Alba. Il suo mandato è iniziato nel 2016, dopo aver fatto parte dell’associazione come volontario per più di ventidue anni. Il 16 febbraio il comitato albese sarà chiamato a votare per il rinnovo delle cariche statutarie: non soltanto il presidente, ma anche gli altri tre membri del direttivo, oltre al consigliere giovane, con meno di trent’anni.

Croce rossa albese: sempre presente dove c’è bisogno, grazie ai suoi 436 volontari
Luigi Aloi, presidente del Comitato locale della Croce rossa

Come prevede lo statuto, Aloi ha la possibilità di candidarsi per una seconda volta. E così farà, appoggiato dai consiglieri attuali. L’altro candidato sarà Creso Scapolan, con la sua lista. Come consigliere giovane, l’unico candidato sarà invece Fabio Cardellina. In attesa di conoscere il nome del nuovo presidente, ripercorriamo gli ultimi quattro anni.

Aloi, quale realtà rappresenta oggi il comitato albese della Croce rossa italiana?

«Il nostro comitato, oltre alla sede di Alba, ne riunisce altre cinque: Montà, Monforte, Monticello, Neive e Albaretto. Siamo una realtà articolata, che si regge sul lavoro di 436 volontari e 42 infermiere volontarie. Completano l’organico due dipendenti diretti e altri cinque addetti, che operano tramite un’agenzia di lavoro. Il nostro mandato è iniziato nel 2016, subito dopo la promulgazione del nuovo statuto della Croce rossa italiana, varato l’anno prima. È stato un passaggio molto importante: da ente pubblico, siamo diventati un’ associazione indipendente».

Parliamo delle diverse aree di intervento, a partire dalla salute.

«Per quanto riguarda la salute, siamo attivi su tutto il territorio, con base nella sede di via Ognissanti, dove gestiamo il centralino che riceve le chiamate del 118 e quelle per la guardia medica. In quattro anni, siamo entrati in contatto con più di 40mila persone».

Altrettanto importante è l’area del sociale.

«Certo, dai progetti per il reinserimento lavorativo di persone in condizioni di fragilità – in collaborazione con il consorzio socioassistenziale Alba, Langhe e Roero – a quella con il Tribunale di Asti sul fronte delle pene alternative: sono tante le attività avviate. Così dal 2019, attraverso il centralino, gestiamo anche Serenità via cavo, il servizio di telesoccorso rivolto agli anziani soli. E, dal momento che nell’Albese sono tante le associazioni che operano a fianco delle persone in difficoltà, la nostra missione è intervenire nelle aree ancora scoperte. Come per il progetto Famiglie fragili, avviato con l’Asl Cn2 e con altre realtà di volontariato, con la Croce rossa capofila: una rete di sostegno per i familiari dei malati oncologici, spesso impreparati ad affrontare momenti drammatici».

Inoltre, c’è l’emergenza?

«La terza area è legata all’emergenza, grazie alla convenzione stipulata nel 2018 con il Comune di Alba, che verrà rivista e ampliata nel corso del 2020 con la Giunta di Carlo Bo. La stessa convenzione verrà proposta ai Comuni nei quali abbiamo una sede con volontari in presenza fissa. Nel 2019 siamo stati attivi su vari fronti, come le emergenze alluvionali e la ricerca di persone scomparse. La quarta area è quella della diffusione dei principi di diritto internazionale umanitario e la quinta è quella dei giovani, il futuro dell’associazione. Contiamo 76 volontari sotto i trent’anni: non è facile garantire il ricambio, ma cerchiamo di far conoscere la realtà della Croce rossa attraverso iniziative in collaborazione con le scuole, come l’alternanza scuola-lavoro».

«Stiamo formando altre ventiquattro persone: è la strada dello sviluppo»

Croce rossa: come vede il futuro del comitato di Alba, Aloi?

Croce rossa albese: sempre presente dove c’è bisogno, grazie ai suoi 436 volontari 2«La strada è quella dello sviluppo, che è anche la nostra sesta area d’intervento. La Croce rossa italiana è da sempre presente dove c’è bisogno. Per esempio, siamo nelle famiglie con i corsi di disostruzione pediatrica, nei luoghi di lavoro con le lezioni di primo soccorso aziendale, così come nei contesti sportivi. Abbiamo investito molto sulla formazione, con la nuova sala per i corsi attrezzata, nella quale proprio nelle ultime settimane sta crescendo un gruppo di 24 nuovi volontari: per il futuro, l’obiettivo è continuarea essere una realtà attiva in ambito sociosanitario, con volontari motivati e formati, pronti a evolverci di pari passo con la comunità locale».

Francesca Pinaffo

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