Sul gruppo Facebook Sei di Alba se… lo indica come contagiato: denunciato per diffamazione aggravata

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Immagine d'archivio

ALBA «Un’affermazione totalmente falsa propalata in maniera del tutto irresponsabile in un momento di grande ansietà, generata dall’emergenza sanitaria in corso, che ha procurato al mio assistito, titolare di un’azienda attiva nel settore alimentare, danni gravissimi. Per questa ragione ho ricevuto mandato di procedere a depositare una denuncia per diffamazione aggravata, tale perché condotta attraverso i canali internet».

Il legale albese Roberto Ponzio motiva le ragioni che hanno indotto l’albese Gianluca Bianco, titolare di un’azienda attiva nel settore lattiero caseario con vendite all’ingrosso e al minuto, a procedere per vie legali contro il responsabile di un post comparso sul gruppo Facebook “Sei di Alba se” che menzionava il punto vendita “Magie di Latte”, al civico 34 di Corso Cortemilia, gestito dalla sua società, come un focolaio di diffusione di Covid19. 

La vicenda risale allo scorso 6 marzo quando la notizia, infondata del contagio del titolare rimbalza sui social; se la notizia si rivela una clamorosa “fake”, reali sono le conseguenze come spiega l’avvocato. «Una sequela di telefonate è arrivata al mio assistito che era all’oscuro di tutto. Fattorini intenti nelle consegne dei prodotti caseari sono stati respinti dai clienti abituali, disdetti gli ordinativi».  Solo a quel punto il titolare della latteria, che dà lavoro a 5 dipendenti, ha scovato il post nel quale si faceva riferimento a due casi di contagio alla Moretta. «Uno dei quali veniva identificato come “quello della latteria di Corso Cortemilia, quella che ha la mucca sull’insegna”. La conversazione proseguiva con un’affermazione “me lo ha detto il sindaco” per avvalorare l’affermazione».

La rimozione del messaggio dalla chat ha richiesto tempo che si è tradotto in ulteriore danno economico e di immagine per l’esercizio. «In un periodo di traumatiche restrizioni sarebbe auspicabile imporre limitazioni anche all’uso distorto e improprio dei mezzi di comunicazione» conclude il legale. «E’ incredibile come giocherellando sui social e farneticando con la fantasia si possa arrecar danno alle persone».

Davide Gallesio

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