Il Dio indulgente a fronte delle nostre impazienze

PENSIERO PER DOMENICA – XVI TEMPO ORDINARIO – 19 LUGLIO 2020

Proseguendo la riflessione sul capitolo 13 di Matteo, incontriamo la parabola del buon grano e della zizzania, intrecciata con le similitudini del granello di senapa e del lievito (13,24-43). La perenne fecondità del Vangelo è evidenziata dal fatto che possiamo trovare in questa pagina chiavi di lettura per interpretare il nostro tempo, in particolare l’emergenza sanitaria.

Il Dio indulgente a fronte delle nostre impazienze
La parabola del granello di senapa, da miniatura del XV secolo, di fra’ Apollonio da Calvisano.

La presenza della zizzania è stata per noi un’amara sorpresa, come per i servi della parabola. Pensavamo di aver “seminato” semi sani, fautori di una crescita illimitata, produttori di cibo per tutti. Rimanevano, è vero, pesanti ingiustizie nella distribuzione, ma sembrava un problema risolvibile, con un supplemento di buona volontà e leggi più giuste. Il Covid-19 ci ha messi di fronte alla drammatica realtà delle cose: nel mondo esiste pure la zizzania, anche se per molto tempo non abbiamo voluto vederla! L’ha seminata un invisibile “nemico”, mentre noi dormivamo sonni tranquilli, senza controlli né precauzioni. Ovviamente la zizzania non è solo il coronavirus, ma tutto ciò che contrasta con il regno di Dio e il progetto di Gesù.

Vorremmo sradicare la zizzania, come consigliato dai servi. La tentazione di usare la violenza per eliminare il male dal mondo è antica e ha contagiato anche Elia e Giovanni Battista. Questo tipo di intervento, fonte di fanatismi e intolleranza, non è lo stile di Gesù. Il suo messaggio è diverso: non possiamo sradicare il male-virus; dobbiamo difenderci, convivendo con esso, facendo nostra la pazienza di Dio: «Tu, padrone della forza, ci governi con molta indulgenza» (Sap 12,13-19). Basterebbe pensare che dopo anni di battaglie politiche per tenere lontano “l’intruso” – lo straniero, l’immigrato, chiunque minacciasse la nostra sicurezza – abbiamo scoperto che un “intruso” ben più pericoloso è tra noi, è in noi. Forse senza saperlo, “l’intruso” siamo noi! Anche se siamo immuni dal coronavirus, tante volte abbiamo remato contro il progetto di vita di Gesù.

Come combattere la zizzania? Non possiamo aspettare la fine del mondo, con il giudizio finale, peraltro riservato a Dio. La lotta deve cominciare ora. Le norme prudenziali per difenderci dal virus le hanno dettate e le dettano le autorità politiche. Contro le altre forme di zizzania, oltre all’invito alla pazienza, nel Vangelo troviamo altre due precise indicazioni: seminare germi di bene, non importa se minuscoli come un granello di senapa, ed essere lievito nella società. Potremo salvarci solo insieme, imparando ad abitare questo mondo da ospiti, non da padroni.
Lidia e Battista Galvagno

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