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Il sindaco si Alba incontra lavoratori e sindacati della Stamperia Miroglio

ALBA A distanza di otto giorni dall’annuncio della chiusura della Stamperia di Govone del Gruppo Miroglio e a cinque giorni dal primo presidio organizzato di fronte alla sede albese di via Santa Barbara, questa mattina – mercoledì 15 luglio – i 151 dipendenti rimasti senza lavoro si sono dati appuntamento in piazza Duomo, sotto il Municipio, insieme ai sindacati.

Il sindaco si Alba incontra lavoratori e sindacati della Stamperia Miroglio

Il sindaco Carlo Bo ha voluto essere presente anche questa volta, scendendo in piazza con i lavoratori e ascoltando le loro richieste: il pagamento della cassa integrazione e soluzioni per la ricollocazione all’interno delle aziende del Gruppo e, per chi non sarà possibile, in altre realtà della provincia. Poco dopo, il primo cittadino ha incontrato i sindacalisti Angelo Vero (Cisl), Maria Grazia Lusetti (Cgil), Vito Montanaro (Uil) e le Rsu in sala Giunta.

Il sindaco si Alba incontra lavoratori e sindacati della Stamperia Miroglio 1

«La politica ora deve dare risposte concrete e non slogan, lavorando in modo compatto», dichiara Bo. «Ieri ho incontrato la proprietà che ha garantito una fattiva collaborazione e Banca d’Alba che ha confermato di voler anticipare la cassa integrazione. Con i sindacati questa mattina, invece, abbiamo concordato di creare un tavolo di lavoro per monitorare costantemente la situazione. Nei prossimi giorni incontrerò i sindaci dei comuni di residenza dei dipendenti per unire le forze e una delegazione di imprenditori per valutare possibili ricollocazioni. Gli ammortizzatori sociali da soli non bastano, sono uno strumento necessario ma temporaneo. Apro, inoltre, ha già dato la sua disponibilità a fornire una formazione specifica se si renderanno disponibili posti di lavoro in altre aziende e come Comune, se sarà necessario, ci faremo carico dei costi».

«Questo – conclude il primo cittadino – è un momento difficile non solo sotto il profilo occupazionale ma anche sociale. Dietro i dipendenti che hanno perso il lavoro ci sono 151 famiglie, spesso monoreddito. Il nostro però è un territorio sano con un forte orgoglio imprenditoriale e che ha sempre risposto con concretezza alle sfide che aveva di fronte. Sono sicuro che anche questa volta non sarà da meno».

 

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