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Neive: ora si può salire sulla torre dell’orologio restaurata

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NEIVE A Neive è stata inaugurata la scorsa settimana la torre dell’orologio, che dopo un lungo e importante restauro, per la prima volta è stata aperta al pubblico, con la possibilità di salire sino alla sommità e ammirare un suggestivo panorama che spazia su Langhe, Roero e Monferrato. Il sindaco Annalisa Ghella, assieme ai componenti dell’Amministrazione comunale, ha tagliato il nastro di inaugurazione, alla presenza del vicepresidente della Regione Fabio Carosso, del vicesindaco di Alba Carlotta Boffa e dei primi cittadini di alcuni Comuni limitrofi.

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Il sindaco Annalisa Ghella durante l’inaugurazione dell’importante intervento di restauro.

«Con questa inaugurazione, simbolicamente, si riparte dopo il particolare periodo di chiusura. Anche l’orologio, che era stato fermato per il restauro, ora è ripartito. Da questa torre potremo vedere le nostre colline da un nuovo punto di vista; e allo stesso modo, l’apertura rappresenta l’occasione per vedere tutte le cose da una nuova prospettiva», ha commentato il sindaco di Neive. All’inaugurazione hanno preso parte Roberto Cerrato (commissione nazionale Unesco), che ha ribadito l’importanza per i piccoli centri di salvaguardare le loro piccole botteghe, importante patrimonio per il territorio; Luigi Ferrua, presidente dell’associazione Turris, che ha invitato anche Neive a entrare a farne parte, e Luigi Barbero presidente dell’Atl Langhe Monferrato e Roero. All’interno della torre, è stata allestita anche una mostra, con opere di vari artisti che accompagnano i visitatori sino alla cima, assieme alle note della musica del compositore Ludovico Rocca, che nella casa adiacente la torre, era solito passare le sue vacanze.

La Bottega dei quattro vini ha successivamente ospitato una degustazione di Barbaresco e Brunello, un gemellaggio tra due grandi vini, reso possibile grazie alla presenza dell’artista Sandro Chia, originario di Montalcino che, nei locali della bottega ha allestito una mostra con venti opere attraverso le quali racconta La malora di Beppe Fenoglio.

Silvana Fenocchio

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