Ultime notizie

Il mestiere del pastore ora si può imparare alla scuola di Paroldo

Il mestiere del pastore ora si può imparare alla scuola di Paroldo

PAROLDO Tra gli iscritti alla prima scuola di pastorizia d’Italia, inaugurata nei giorni scorsi a Paroldo c’è anche Andrea Acciari, ex assicuratore di Viterbo che ha scelto di intraprendere un percorso di lavoro diverso e attualmente è impegnato nel campo caseario tra Chiusa Pesio e Castelmagno. Tra gli studenti troviamo anche Carmelo Ficarra, giardiniere torinese figlio di calabresi che non esclude di far diventare la pastorizia una professione, magari nella sua terra d’origine, o Denise Del Re, massaggiatrice pisana residente a Dogliani, e Matteo Gomba, maniscalco e insegnante di equitazione di Santa Vittoria che in primavera vorrebbe avviare un caseificio a Viola, fino a Laura Cagnasso, che nella sua cascina di Cerretto Langhe alleva tre capre. Bastano queste storie a far capire il successo ottenuto dalla scuola promossa da Coldiretti e Comune di Paroldo.

Il mestiere del pastore ora si può imparare alla scuola di Paroldo 2

 

All’inaugurazione il sindaco Piercarlo Adami ha affermato: «La mia storia personale e quella del nostro territorio è legata all’allevamento ovino e alla produzione dei formaggi. L’obiettivo di questo progetto è di dare una fonte di reddito ai giovani, salvaguardando il valore paesaggistico di una zona sempre più vocata al turismo». Franco Parola, responsabile dell’area ambiente e territorio di Coldiretti Cuneo ha sottolineato che negli ultimi anni la popolazione ovicaprina nella Granda è aumentata, ma solo in pianura. In pratica, ci sono più animali, ma sono diminuite le aziende e il calo è avvenuto proprio nelle zone montane e collinari. Ol presidente regionale di Coldiretti Roberto Moncalvo ha affermato: «Per avere la pastorizia in montagna servono i pastori. Sono contento che ci siano giovani interessati a questo percorso. Puntando a diventare pastori di professione gli allievi hanno fatto una scelta coraggiosa. È un segnale positivo». All’inaugurazione sono intervenuti anche il vicepresidente regionale Fabio Carosso e Massimo Gula (fondazione Crc) che ha sottolineato come l’iniziativa coniughi passato e futuro, affiancando la tradizione con le conoscenze scientifiche moderne.

Gli iscritti sono 18, provenienti da Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana e Lazio. Il programma formativo è stato messo a punto da Inipa (l’ente di formazione di Coldiretti) e coinvolge l’Università di Torino e l’istituto lattiero-caseario di Moretta. Il corso è articolato in moduli indipendenti tra loro e si snoderà fino all’autunno 2021 per un totale di 365 ore fra lezioni teoriche, attività pratiche e stage in azienda.

Corrado Olocco

Banner Gazzetta d'Alba