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Perché tante società ed enti per la gestione dell’acqua pubblica nella nostra provincia?

Perché tante società ed enti per la gestione dell’acqua pubblica nella nostra provincia?

LETTERA AL GIORNALE Ho letto, su Gazzetta d’Alba del 3 novembre, la lettera del signor Franco Foglino a proposito della gestione del servizio idrico. Sinceramente non ho capito molto di quale sia il problema sollevato da Foglino, ma sono rimasto sorpreso dal numero delle società ed enti citati, ben quattro: Sisi, Cogesi, Ato, Arera. Mi è sorto un dubbio atroce: non sarà che la gestione dell’acqua sia stata l’occasione o la scusa per creare il solito carrozzone politico con tante poltrone per gli amici, gli amici degli amici e i parenti degli amici? Non sarà che chi non ha aderito lo ha fatto perché non accontentato nella distribuzione delle poltrone? Ne abbiamo già tanti di enti inutili che non si riesce o non si vuole sopprimere, non penso sia il caso di aggiungerne altri. A pensar male si fa peccato ma…

Gianni Carnevale

A pensare male… qualche volta si sbaglia e anche gravemente, soprattutto quando si procede per luoghi comuni e non per seria documentazione. Non si tratta di difendere Franco Foglino o sostenerne le sue posizioni, quanto di riportare sul giusto binario della correttezza le riflessioni sin qui pubblicate. Nella sua lettera Franco Foglino rispondeva a una richiesta di dibattito sull’acqua “bene comune”, sollevata dal nostro corsivista Bastian contrari (che non è il direttore, ma un comune cittadino). E in qualità di presidente di Sisi, Foglino elencava le fatiche incontrate nella gestione appunto di un servizio che ha al centro l’acqua bene comune, a partire dagli ostacoli nell’avvio della società provinciale (Cogesi) cui la maggioranza dei Comuni nella Granda ha delegato il ciclo idrico. Foglino sostanzialmente lamentava che alcuni Comuni (una minoranza) rallentano il progetto di gestione pubblica del servizio. E, in secondo luogo, evidenziava l’importanza che un progetto così notevole per la collettività fosse supportato da ben altri sostegni politici, cosa che pare non accada. Il dibattito continua.

g.t.

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