La ragazza nobile che preferiva i poveri al proconsole

La ragazza nobile che preferiva i poveri al proconsole

LIBRO Coloro che pensano che la vita dei santi si possa conoscere solo attraverso i manuali di agiografia si sbagliano. La catanese Fabia Mustica, laureata in giurisprudenza e incline all’arte, da anni collabora con numerose scuole nelle quali svolge attività creative per bambini e propone il genere raffinato del fumetto come strumento universale di comunicazione, cultura e facilitazione: ci offre la toccante storia di sant’Agata narrata nella forma di un’avvincente graphic novel, come si dice oggi.

AGATA. STORIA DI UNA SANTA
Fabia Mustica
Edizioni San Paolo
144 pagine
15 euro

Quella di sant’Agata è «una storia ordinaria nella comunità cristiana dei suoi tempi e ha dello straordinario per la sua attualità: una giovane donna che combatte per amore di Cristo e per il Vangelo fino a morire con coraggio e instancabile fede».

Ci troviamo nel terzo secolo dopo Cristo. Agata, una ragazzina di tredici-quindici anni, cresciuta in unaLa ragazza nobile che preferiva i poveri al proconsole 1 famiglia illustre e ricca, sente presto il desiderio di donarsi a Cristo. Nei primi tempi del cristianesimo le vergini consacrate, con la loro scelta di vita, rappresentavano un esempio diverso dentro un mondo pagano in disfacimento. Agata ha un ruolo attivo nella comunità cristiana, con il compito, fra gli altri, di istruire i nuovi adepti. Ma il cristanesimo costituisce una minaccia per la religione pagana dell’impero romano, che non ritiene possibile equiparare il povero con il ricco, il nobile con il plebeo e tantomeno con lo schiavo. Nell’anno a cavallo fra il 250 e il 251 il proconsole Quinziano giunge a Catania, città fiorente posta in ottima posizione geografica, con un grande porto, che costituisce un vivace punto di scambio commerciale e culturale dell’intero Mediterraneo, soprattutto per far rispettare l’editto imperiale che chiede ai cristiani l’abiura pubblica della loro fede. Affascinato da Agata, donna di una bellezza straordinaria, Quinziano la vuole tutta sua e di nessun altro, nemmeno di Gesù. Al suo secco rifiuto il proconsole avvia un processo contro Agata. Alla domanda del perché conduce una vita da schiava nonostante la sua estrazione nobile, la giovane risponde: «La nobiltà suprema consiste nell’essere schiavi di Cristo». Persa ogni speranza di possederla, Quinziano la fa prima torturare e poi uccidere.

Questa storia si può considerare come uno dei primi casi di femminicidio. È una vicenda, quella di sant’Agata, attuale e il libro, con disegni e testo fa conoscere in maniera efficace e incisiva la vita di una santa modello di vita, oggi come ieri.

Walter Colombo

Banner Gazzetta d'Alba