BRA Uniti in un Patto d’Amicizia nel nome del Cottolengo, Bra e Saint-Pons, villaggio da cui emigrarono i nonni di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, il 30 aprile, celebreranno insieme il giorno della festa liturgica del Santo della Carità, trasmesso in diretta streaming e visibile a quanti si vorranno partecipare, a partire dalle 18.
San Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore dell’opera da lui denominata Piccola casa della Divina Provvidenza che, dopo la sua morte, è popolarmente detta “Cottolengo”, nasce il 3 maggio 1786 a Bra, in una famiglia medio borghese con salde radici cristiane, primogenito di 12 figli.
Alcuni anni dopo la sua ordinazione sacerdotale, l’uomo è impressionato dalle condizioni di povertà degli uomini del suo tempo. Ispirato da Dio e animato da spirito
evangelico, in poco tempo Giuseppe Cottolengo dà vita a diffuse iniziative a favore degli uomini più bisognosi, dimostrando un grande spirito di accoglienza e di fiducioso abbandono a Dio, fino a spendere tutta la propria esistenza per la causa dei poveri, secondo il concetto: “Caritas Christi urget nos”.
L’anno scorso, in pieno lockdown, le finestre della casa natale del Cottolengo si erano aperte sul corso intitolato al Santo per significare l’abbraccio alla città delle custodi dell’abitazione, suor Maria Teresa e suor Giovanna, con una breve cerimonia a cui hanno partecipato il sindaco Gianni Fogliato e l’assessore Lucilla Ciravegna in rappresentanza della città; don Giorgio Garrone a rappresentare la chiesa e Claudia Alessandri della Caritas cittadina per le persone predilette dal Cottolengo, i
poveri e i bisognosi. La cerimonia era terminata con l’invocazione e la preghiera a san Giuseppe Benedetto Cottolengo.
Anche quest’anno il Sindaco Gianni Fogliato, il delegato ai rapporti con le città gemellate Lino Ferrero e Livio Bramardi, uno dei promotori storici di questa amicizia con il villaggio di Saint-Pons, in accordo con don Giorgio Garrone, parroco di S.Andrea e Moderatore dell’Unità Pastorale 50, hanno deciso di rinnovare l’iniziativa con due novità: il collegamento ed il coinvolgimento della cittadina francese nella persona del Sindaco Dominique Okrolig con Pere Francois, che trasmetteranno il loro video da dove sta sorgendo la cappella dedicata al Cottolengo, mentre da Bra il collegamento, grazie a Suor Maria Teresa Colombo, sarà trasmesso dal cortile della Casa Natale del Cottolengo.
Più o meno si svolgerà in questo modo: in apertura da Bra, i saluti del Sindaco braidese e quello di Saint-Pons, a seguire l’intervento del Presidente Caritas cittadina,
Claudia Alessandri, proseguendo con don Giorgio Garrone, che concluderà con l’invocazione al Santo e la preghiera finale.
Un breve videomessaggio verrà inviato dai francesi per condividere le immagini della cappella in costruzione, (prima o dopo la cerimonia dal vivo), con i cittadini di Bra. Da Bra sarà inviato il “link” della diretta in merito alla cerimonia del 30 aprile. Ha dato il suo assenso all’iniziativa anche il Sindaco di San Pons Dominique Okrolig che si occuperà personalmente dell’organizzazione a Saint-Pons.
Qualche tempo fa un braidese, in un commento sui social network, scrisse: «Abbiamo la grazia di avere un santo nostro concittadino, perché non farlo diventare anche patrono?». È idea comune che Benedetto Cottolengo sia il patrono della Città di Bra, invece non è così. Sull’argomento abbiamo interpellato Fabio Bailo, presidente del Consiglio comunale e delegato alla Cultura, nonché storico braidese: «La nostra città ha due patroni la Madonna dei Fiori e San Sebastiano che, dal punto di vista di chi ha il dono della fede, assume notevole importanza in questo periodo, poiché per tradizione viene invocato a proteggere le comunità colpite dalle pestilenze e dalle epidemie. La decisione di farlo patrono cittadino risale alla notte dei tempi, proprio in occasione di una delle tante epidemie che punteggiano la storia a cavallo tra Medioevo e modernità. Esiste una cappella di San Sebastiano nella chiesa di Sant’Andrea ed il 27 gennaio in occasione della solennità del santo, l’amministrazione comunale organizza una Messa. Già dall primo dopoguerra, il giorno di San Sebastiano era considerato festivo, esattamente come è oggi anche l’8 settembre in ricordo della Madonna».
Lino Ferrero