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I progetti dell’Unione montana Alta Langa per il Piano nazionale di ripresa e resilienza

I progetti dell’Unione montana Alta Langa  per il Piano nazionale di ripresa e resilienza
Nell'immagine di repertorio, la Giunta dell'Unione montana Alta Langa con, al centro, il presidente Roberto Bodrito

BOSSOLASCO L’Unione montana Alta Langa ha aderito alla proposta del Piano nazionale di ripresa e resilienza per il Piemonte promosso, attraverso la Regione, dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento per le Politiche europee. L’Unione montana ha presentato due schede di progetto estremamente importanti per lo sviluppo del territorio dell’Alta Langa.

Il primo progetto riguarda i servizi integrativi territoriali per lo sviluppo delle comunità locali. Tra gli obiettivi principali ci sono gli interventi puntuali nei servizi socio-sanitari e dell’istruzione, con un valore complessivo dell’investimento è di sei milioni e mezzo di euro. «L’obiettivo generale di questo progetto», spiega il presidente Roberto Bodrito, «è quello di promuovere la coesione economica, sociale e territoriale dell’Unione montana, migliorando la resilienza e la capacità di aggiustamento, sostenendo la transazione verde e digitale, contribuendo a ripristinare il potenziale di crescita, senza dimenticare la creazione di nuovi posti di lavoro nel periodo successivo alla crisi causata dalla pandemia e, infine, la promozione di una crescita sostenibile». Mediante l’attivazione di specifici servizi formativi e socio-sanitari si mira a ripristinare le idonee condizioni di vivibilità che favoriscano il normale sviluppo di territori che, disponendo di significative risorse ambientali, culturali e imprenditoriali, possono ambire, a pieno titolo, a una crescita sostenibile e inclusiva. Nell’ambito di ciascuno dei settori operativi sono previste una serie di azioni rappresentate da interventi strutturali o da attività immateriali.

Il secondo progetto presentato vede l’Unione montana capofila di 23 Comuni in una struttura di investimento riguardante il completamento della rete di metanizzazione. Si tratta, in questo caso, di un investimento di 15 milioni di euro, che risponde alle direttive regionali ed europee sul risparmio energetico e sulla riduzione dei consumi, secondo un modello di sviluppo sostenibile.
Afferma il presidente Roberto Bodrito: «La proposta presentata nasce dalla necessità di dotare i Comuni interessati di una rete efficiente di distribuzione di gas naturale, con notevoli vantaggi economici e anche ambientali, permettendo di non dover ricorrere all’uso del Gpl o di biomasse legnose, riducendo così l’emissione di anidride carbonica in atmosfera». Conclude Bodrito: «Un intervento molto importante, che può portare a una integrità territoriale, molto preziosa in un contesto paesaggistico frammentario, aprendo nuove strade a investimenti e anche all’occupazione, contrastando così l’abbandono dei piccoli centri di questa porzione di Langa».

I due progetti vanno incontro all’importante opportunità del Recovery fund e del piano operativo che il Governo ha discusso in modo approfondito con le Regioni e così anche con quella piemontese che, una volta ricevute e censite tutte le progettualità e mappato l’intero Piemonte, procederà con la verifica della conformità rispetto ai criteri previsti, oltre a una valutazione di merito coinvolgendo le Province interessate.

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