L’allarme dei neuropsichiatri: preoccupante aumento dei disturbi nei ragazzi

L’allarme dei neuropsichiatri: preoccupante aumento dei disturbi nei ragazzi

MEDICINA I neuropsichiatri infantili di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria lanciano, tramite una lettera aperta, un appello per portare alla luce la grave situazione emergenziale che stanno affrontando e quanto sta accadendo ai minori e alle loro famiglie in termini di sofferenza e perdita di salute.

La lettera firmata da quasi 200 medici e spedita a tutti i rappresentanti politici, è accompagnata da un video realizzato dagli operatori della rete della neuropsichiatria infantile.

La rete dei servizi erogati sul territorio ha assistito a un inarrestabile e preoccupante aumento dei disturbi psichiatrici nell’infanzia e nell’adolescenza, da mettere in rapporto ai cambiamenti storici della società, come lo sfaldamento dei legami familiari e sociali, la caduta dell’etica del limite e il collasso del sistema educativo. In particolare si assiste a un forte aumento delle patologie internalizzanti (ansia, depressione, fobie, ritiro sociale), dei disturbi dirompenti e delle patologie distruttive in tutte le sue forme (severi disturbi alimentari, autolesionismo) e della suicidalità, espressa e messa in atto in fasce d’età sempre più precoci rispetto al passato. L’attuale emergenza pandemica e il trauma sociale conseguente si sommano alla grave crisi già esistente e obbligano a evidenziare la necessità di un nuovo modello di lavoro, più adeguato ai bisogni dell’utenza.

Tra le proposte avanzate dai medici di neuropsichiatria infantile c’è l’integrazione con il mondo scolastico e sociale per costruire percorsi condivisi di prevenzione del disagio e la necessità di ripristinare occasioni di socializzazione protette dall’infezione.

Per le cure i medici chiedono un appropriato numero di posti letto dedicati ai preadolescenti e adolescenti con scompenso psichico acuto e l’adeguamento dell’organico degli specialisti in neuropsichiatria infantile per dare risposte appropriate rispetto ai bisogni, sia di tipo ospedaliero che di tipo territoriale. Occorre inoltre aumentare il numero di specializzandi in neuropsichiatria infantile e potenziare gli spazi dedicati alla prevenzione in un’ottica multiprofessionale, con attenzione non solo al minore ma anche al suo nucleo familiare.

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