Strade: mille chilometri di provinciali piemontesi ritornano in gestione all’Anas

STRADE Sono circa 3mila i chilometri di strade, soprattutto provinciali, che stanno per tornare sotto la gestione dell’Anas, per la seconda tranche del piano di rientro che, unita ai trasferimenti della prima tranche avviata alla fine del 2018, incrementa la rete in gestione dell’ente statale a un totale di oltre 32mila km.

Rientrano nel piano di rientro delle ex statali circa mille chilometri di asfalto in Piemonte a partire dal 200 chilometri delle ex statali Padana inferiore e superiore che collegano Torino con Vercelli e con la Lombardia.

Nella Granda il tratto principale che ritorna in mano all’Anas è l’attuale provinciale 20 del colle di Tenda che collega Carmagnola con Borgo San Dalmazzo, mentre il tratto verso Limone e il confine con la Francia è sempre rimasto statale. Sono comprese nel rientro all’ente statale anche alcune provinciali che si collegano alla dorsale Cuneo-Torino tra cui la strada provinciale 662 a Savigliano, la provinciale 21 Bovesana, la provinciale 259 tra Roccavione e Boves e la 428 tra Genola e Fossano. Anche la provinciale 528 del Colle di San Bernardo, da Garessio verso la Liguria lunga oltre 15 chilometri, riprende l’antico nome di statale 28.

Nell’Astigiano torna a essere statale la 456 del Turchino che collega Isola d’Asti con la Liguria e la 457 di Moncalvo da Asti a Casale Monferrato e la variante che collega Isola d’Asti con l’autostrada Asti-Cuneo.

«Il Piano rientro strade ad Anas – ha dichiarato l’amministratore delegato Massimo Simonini – ha diversi obiettivi che riguardano l’ambito della sostenibilità nell’ottica di migliorare la qualità del servizio complessivo offerto agli utenti. Aumenta l’efficienza della gestione dell’intera rete, con interventi di manutenzione programmata più omogenei, potenzia gli standard di sicurezza con benefici in termini di accessibilità a tutti i territori e alle aree interne. Inoltre, concentrare le competenze in un unico gestore, che ha un unico core business, evita la frammentazione delle competenze nella gestione delle strade e dei trasporti e rappresenta una garanzia per la destinazione degli investimenti, mantenendo e sviluppando al contempo il know how di Anas. Mi riferisco anche all’implementazione delle nuove tecnologie come le Smart road Anas, la nuova sensoristica per il monitoraggio di ponti e viadotti, il sostegno alla mobilità elettrica. Nell’ambito del Contratto di programma abbiamo stanziamenti appositamente dedicati al Piano rientro strade, prima e seconda tranche, pari a 1,1 miliardi di euro che abbiamo messo da subito in produzione. A fronte dei circa 6.500 km di strade rientrate con la prima e la seconda tranche, il nostro obiettivo è di accrescere l’investimento complessivo nel prossimo Contratto di Programma e potenziare il relativo piano assunzioni, che al momento ha riguardato 63 nuove risorse tecniche tra ingegneri e personale di esercizio su strada».

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