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Luca, il negoziante vintage di Sinio che ha sfidato la crisi

Luca, il negoziante vintage di Sinio che ha sfidato la crisi

SINIO In un triste periodo in cui negozi e ristoranti hanno chiuso c’è chi ha deciso, con una dose di coraggio non indifferente, di migliorare e ampliare l’attività investendo in un nuovo progetto. È la storia di Luca Galvagno, residente a Sinio, che nella piazza centrale del paese il 3 novembre scorso ha aperto un negozio di oggetti da collezionismo e oggettistica vintage. «È un periodo difficile, ma non mi sono fatto fermare dalla pandemia. Questo lavoro è anche la mia passione e, nonostante le restrizioni, ho deciso di creare qualcosa di nuovo ampliando l’attività e passando dal mercatino dell’usato all’apertura di una bottega in cui offrire alla clientela una vasta scelta di merce. È anche un modo per portare nuovi servizi e opportunità alle persone che ancora abitano nei piccoli borghi».

Quando è iniziato tutto?
«Nel 1994 con piccoli mercatini. Nel 2011 la passione si è trasformata in lavoro e nel 2020 ha alzato la saracinesca il negozio nella piazza di Sinio, ma esattamente 48 ore dopo l’apertura è arrivata la chiusura. Nonostante le varie difficoltà ho deciso di continuare. Un’attività come la mia è mossa anche dalla passione per l’arte, per la scoperta degli oggetti del passato con l’intento di riportarli alla luce».

Continua Galvagno: «Il mondo del commercio dei piccoli paesi è stato messo a dura prova. Malgrado ciò durante la riapertura prenatalizia ho potuto contare sul passaggio di amici e abitanti di Sinio e al sostegno della mia famiglia. Grazie alla sensibilità di tutti, sono ripartito con più forza perché anche un sorriso, obbligatoriamente nascosto dalla mascherina, può aiutare ad avere una visione più positiva nel futuro. Sono convinto che la ripresa ci sarà. E nei piccoli paesi è fondamentale che le piccole botteghe restino aperte perché, oltre al ruolo economico, rappresentano importanti luoghi di aggregazione». Il negozio di Luca sulla piazza di Sinio sarà inaugurato alla fine dell’estate.

Bruna Bonino

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