L’Ocse promuove il Piemonte per ricerca e innovazione

L'Ocse promuove il Piemonte per ricerca e innovazione
Matteo Marnati

TORINO Il sistema della ricerca e dell’innovazione in Piemonte sotto la lente dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha mostrato i punti di forza della Regione e i settori nei quali occorre migliorare con un documentato presentato giovedì 16 dicembre. Si registra in Piemonte una performance particolarmente positiva per quanto riguarda gli investimenti privati in ricerca e sviluppo, che nel 2018 hanno rappresentato il 2,2% del prodotto interno lordo regionale e l’80% del totale degli investimenti, nello specifico settore, della Regione.

Sotto questo aspetto il Piemonte si colloca nel primo 15% delle regioni Ocse. Bene anche sui dati brevettuali, con 85 domande per milione di abitanti nel 2015, paragonabile a quello di Trento (Italia), Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Francia), Catalogna (Spagna), Columbia Britannica e Quebec (Canada).

Sebbene, quindi, il potenziale dell’innovazione nelle imprese piemontesi sia forte, per dispiegarsi pienamente è necessaria una più forte azione sistemica da parte della Regione. Le raccomandazioni che l’Ocse propone sono già state recepite nella revisione della Strategia di specializzazione intelligente (S3) appena approvata, e costituiranno fonte di ispirazione per la sua attuazione lungo il periodo di programmazione 2021-27.

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Matteo Marnati

L’assessore regionale all’innovazione e alla ricerca Matteo Marnati ha affermato: «Con la fotografia di questa indagine si evidenzia che il Piemonte è una regione ricca, che registra il 17% in più della media del Pil delle Regioni Ocse, ma altrettanto mette in luce che solo il 17% delle Piccole e medie imprese svolge attività di innovazione collaborativa. Abbiamo una grande ambizione: rafforzare il sistema regionale della ricerca e dell’innovazione per potenziare il vantaggio competitivo delle nostre imprese, non solo su scala nazionale, ma anche globale, e per intercettare quali saranno i bisogni e le competenze necessarie per i nostri imprenditori da qui al 2027».

l.g.

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