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Abitare il piemontese: la parola della settimana è Possacafè

Abitare il piemontese: la parola della settimana è Possacafé

POSSACAFÈ Digestivo, ammazzacaffè; bevanda alcolica sorbita al termine di un pasto abbondante, dopo il caffè.

Il periodo di festività appena terminato invita alla disamina di una parola tipica, così come sono tipici i prodotti in cui si manifesta: possacafè (pronuncia: pussacafè), una bevanda digestiva che si sorbe dopo il caffè, al termine di un pasto ponderoso e festaiolo. Possacafè significa letteralmente “spingicaffè”, vale a dire che questa bevanda, dal contenuto alcolico, opera una spinta al caffè all’ingresso dello stomaco, in cima a tutto il cibo ingerito nel pasto stesso. La finalità è puramente ludico-digestiva. Quanto al consumo, è soggettivo: solitamente equivale a un bicchierino, in piemontese chiamato cichét o cicat.

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In italiano è anche detto ammazzacaffè poiché l’obiettivo è “ammazzarne” il sapore del caffè che rimane in bocca. Per esempio in Veneto e in Trentino, è chiamato resentìn, dal verbo regionale resentare, sciacquare. Ciò deriva dall’abitudine di bere l’ammazzacaffè direttamente nella tazzina del caffè stesso, risciacquandola. Il possacafè è l’assimilazione popolare di un’usanza nata presso le classi aristocratiche: veniva servito dopo la cena agli uomini che, alzatisi, si trasferivano in un’altra stanza per fumare, bere un cognac o un brandy. Oggi viene servito ancora a tavola, anche al pranzo e generalmente l’offerta comprende, su richiesta, un amaro e un liquore di tradizione locale.

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Ogni luogo e popolo vanta le bevande tipiche per favorire la digestione. Per fare qualche esempio: il limoncello campano, il cognac francese, la pálinka ugherese, il mirto sardo, il genepy valdostano, la grappa in generale per l’Italia. Il Piemonte vanta una quantità di possacafè decisamente interessanti e tutti molto gradevoli, talvolta artigianali: grappe, amari alle erbe, liquori, barolo chinato, elisir alpini, liquori alla ciliegia e chi più ne ha, più ne metta. Alla salute!

Paolo Tibaldi

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