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Vino: la produzione galoppa, solo il Dolcetto è in calo

ANALISI Nonostante le previsioni vendemmiali annunciassero per il 2021 una forte riduzione produttiva a causa di alcuni eventi climatici negativi (gelate primaverili e grandinate estive) i dati economici dell’annata sono in incremento rispetto all’anno precedente, che già era stato più fertile del 2019.

Avevamo visto giusto nella fase di preraccolta quando, di fronte alle stime di forti riduzioni di produzione 2021 sul 2020, avevamo predicato cautela, soprattutto per vini che da tempo avevano una buona stabilità negli impianti e nelle rese globali.

Ora diamo i dati consuntivi delle dieci denominazioni sotto l’egida del consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani e cioè i due grandi rossi più Barbera d’Alba, Alba, Dolcetto d’Alba, Dogliani, Diano d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Verduno e la Doc Langhe.

Vino: la produzione galoppa, solo il Dolcetto è in calo

Invece, in un prossimo approfondimento, completeremo l’analisi dell’intero territorio esaminando i dati relativi alle tipologie della Docg Roero (Roero e Roero Arneis).

Grazie alla collaborazione del consorzio abbiamo esaminato i dati relativi alla superficie vitata iscritta al potenziale viticolo delle singole denominazioni.

Perciò, non solo quella utilizzata nella rivendicazione per la produzione 2021, ma il dato globale che include anche i vigneti che non hanno ancora ultimato il percorso successivo all’impianto.

Nel confronto tra il 2020 e il 2021, la superficie vitata delle dieci denominazioni evidenzia una nuova crescita: dai 9.957 ettari del 2020 si è passati ai 10.148 del 2021. Nel dettaglio, la tendenza di crescita non appartiene a tutte le denominazioni.

Si segnala una diminuzione della superficie vitata nelle denominazioni che hanno come base ampelografica il vitigno Dolcetto, ovvero Dolcetto d’Alba (scesa di 41 ettari), Dogliani (meno 27 ettari) e Diano d’Alba (due ettari).

Per contro, le denominazioni che fanno riferimento al vitigno Nebbiolo evidenziano tutte un andamento positivo: il Barolo cresce di sei ettari, il Barbaresco di 29 e il Nebbiolo d’Alba di 40.

Continuano a crescere anche la Barbera d’Alba (23 ettari), il Verduno a base di Pelaverga piccolo (due ettari) e la Doc Alba (un ettaro).

Una particolare attenzione merita il grande complesso della Doc Langhe, che globalmente mette a segno un nuovo record, incrementando la superficie totale di altri 160 ettari, dopo i 185 in più che il 2020 avevano portato rispetto al 2019.

Nonostante i problemi accennati in premessa, la produzione 2021 evidenzia nelle denominazioni citate un aumento rispetto al 2020, con le sole eccezioni del Dolcetto d’Alba e del Diano d’Alba, che perdono anche bottiglie, oltre agli ettari.

Volendo scendere più nel dettaglio, vanno rimarcate le evoluzioni positive del Barolo, della Barbera d’Alba, del Nebbiolo d’Alba, del Dogliani e, nel loro piccolo, anche del Verduno e della Doc Alba. Un discorso a parte merita la Doc Langhe, che con il forte balzo in avanti (due milioni di bottiglie) del 2021 sottolinea la modernità della sua proposta e il grande richiamo maturato sul mercato globale.

Da sottolineare anche la solida stabilità del Barbaresco, che per il secondo anno consecutivo supera i cinque milioni di bottiglie, con una differenza limitata tra il 2021 e il 2020 (36mila bottiglie).

Globalmente, le dieci denominazioni considerate nel 2021 incrementano la produzione in modo significativo, arrivando a quasi 67 milioni di bottiglie, con circa tre milioni e trecentomila bottiglie in più rispetto al 2020, anno che già era cresciuto di oltre tre milioni di pezzi rispetto al 2019.

Giancarlo Montaldo

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