Telemedicina, un nuovo approccio alle lesioni da decubito

A parlare il referente per la Vulnologia dell’ASLCN2 il dottor Giovanni Torre

Telemedicina, un nuovo approccio alle lesioni da decubito

SALUTE Già negli scorsi mesi avevamo accennato all’approccio nel campo delle medicazioni con la nuova tecnologia e un convegno sulla “vulnologia”, così si chiama la branchia medica che si occupa di medicazioni aveva suscitato molto interesse sia tra gli addetti del settore e anche di pazienti o familiari, desiderosi di vedere alleviate le loro sofferenze.

Le lesioni da pressione o più comunemente conosciute come “lesioni da decubito” rappresentano uno dei problemi assistenziali più frequenti sia in ambito ospedaliero che territoriale, con forti implicazioni sociali ed economiche. Queste lesioni sono in costante crescita a causa dell’invecchiamento della popolazione con incremento delle malattie cronico-degenerative ed all’aumento, grazie ai progressi della medicina, della sopravvivenza ad eventi acuti che però a volte esitano in situazioni cliniche invalidanti.

Anche il nostro territorio non sfugge a questa problematica, alla quale si è voluto dare una risposta tangibile ed innovativa.

Ne parliamo con il referente per la Vulnologia dell’Asl CN2 il dottor Giovanni Torre, che nel nostro territorio è un punto di riferimento importante nonché un grande esperto.

«Da anni ormai, sostenuti con entusiasmo dalla Direzione Generale, ci occupiamo di  offrire al nostro territorio un servizio che permetta ai pazienti affetti da ulcere cutanee un percorso diagnostico-terapeutico dedicato  e pur avendo ottenuto importanti riscontri positivi ci siamo resi conto che una parte di questi pazienti , quelli con lesioni da decubito appunto, erano involontariamente penalizzati a causa della estrema difficoltà di spostamento aggravata anche dalla loro fragilità legata spesso all’ età ed alle patologie. Abbiamo quindi deciso di affrontare in modo determinato questo problema attraverso l’utilizzo delle metodiche innovative di Telemedicina posizionando a casa di alcuni pazienti dispositivi (Totem Master eVisus di Tesi Square ndr) attraverso i quali posso controllare l’evoluzione della ferita e agire direttamente sulla stessa confrontandomi e dando indicazioni alle infermiere delle Cure Domiciliari o ai Care -givers presenti vicino al paziente. Questa nuova modalità di erogazione sanitaria consente di offrire ai malati una valida continuità assistenziale territoriale evitando loro, spesso anziani e debilitati, faticosi spostamenti ed alleggerendo i familiari dal non indifferente impegno logistico legato al trasporto».

Dottor Torre, come possono i pazienti accedere a questo servizio?

«È molto semplice occorre solo un primo accesso diretto in ambulatorio per inquadrare il paziente dal “vivo” dopo di chè ci attiviamo in stretta collaborazione con le Cure Domiciliare per portare al domicilio del paziente il dispositivo fermo restando la sua disponibilità» (attualmente sono 3 i totem a disposizione ndr).

È necessario che il paziente disponga di una propria una connessione internet?

«No, non è indispensabile in quanto i dispositivi possono anche essere collegati ad internet attraverso una antenna in dotazione contenente una scheda SIM (come un cellulare ndr). L’unico requisito fondamentale che vi sia una copertura 4G». Come recitava un spot di qualche anno fa, “questa non è magia, è tecnologia”.

Che dire, quando la sanità può raggiungere i più deboli non possiamo che aprire le porte alla tecnologia!

Lino Ferrero

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